È scomparso ieri, venerdì 17 giugno, all’età di 91 anni l’attore francese Jean-Louis Trintignant. A renderlo noto è la famiglia dell’artista, un uomo che è stato simbolo del teatro e del cinema francese.
Nato nel piccolissimo comune francese di Piolenc in Provenza l’11 dicembre 1930, ha avuto una carriera lunga oltre 70 anni, un vero mostro sacro, la cui vita privata è stata segnata da molti drammi, primo fra tutti quello della morte violenta della figlia Marie uccisa dal compagno Bertrand Cantat nel 2003. Si era ufficialmente ritirato dalle scene nel 2018, annunciando quasi con nonchalance di dover combattere contro un tumore che gli succhiava le forze. «Nei primi giorni ho deciso di combattere – ha raccontato – ma poi sono diventato un po’ pigro, mi faccio accudire e aspetto. Non mi sento piu’ sicuro, ho sempre bisogno di qualcuno che mi sorregga e soprattutto mi sento vecchio e inutile».
Poi, nel 2019 cede al richiamo del vecchio amico Claude Lelouch per tornare a fare coppia con Anouk Aimée per il ritorno dei personaggi di Un uomo e una donna, pellicola che nel 1966 gli fa ottenere la Palma d’oro e conduc Trintignant al successo mondiale. Il festival di Cannes ha applaudito “I Migliori anni della nostra vita”, a metà fra finzione e confessione pubblica, e dove c’era anche un po’ di tristezza nascosta dal luccichio dei flash sul tappeto rosso. In carriera Trintignant ha interpretato oltre 120 ruoli, ed è rimasto nel cuore degli spettatori per film memorabili. Per citarne alcuni: Il sorpasso, Un uomo e una donna, Z – l’orgia del potere, Metti una sera a cena, La mia notte con Maud, Il conformista, La donna della domenica, Il deserto dei tartari, La terrazza, Finalmente domenica, Film rosso, fino al dittico finale Amour e Happy end, confermando a piu’ riprese un amore reciproco con il cinema italiano.