Avrà inizio giovedì 7 luglio il consueto appuntamento estivo con il festival teatrale varesino Tra Sacro e Sacro Monte che accompagnerà il pubblico fino al 28 luglio. Quest’anno gli spettacoli si svolgeranno nello spiazzo di fronte alla XIV Cappella e solo in caso di pioggia saranno spostati alla Basilica di San Vittore a Varese. La XIII edizione del festival avrà come temi principali: le grandi figure e le “domande universali” che da sempre caratterizzano la letteratura e l’arte. Ad “aprire le danze” sarà Amen (7 luglio), testo scritto dallo psicologo Massimo Recalcati in piena pandemia. La regia è affidata a Valter Malosti, da poco nominato direttore di ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione), il progetto sonoro a Gup Alcaro (già vincitore del premio UBU, il riconoscimento più importante del teatro in Italia) accompagnato dal compositore e chitarrista Paolo Spaccamonti. Protagonisti dello spettacolo saranno tre volti noti del teatro contemporaneo: Marco Foschi, Federica Fracassi e Danilo Nigrelli. Andrà poi in scena Mani bucate (14 luglio), dedicato alla figura di San Francesco, monologo di e con l’attore romano Giovanni Scifoni; “orchestrato” con gli strumenti antichi di Luciano Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli lo spettacolo riflette sulla potenza che suscita ancora su di noi contemporanei la figura del “poverello d’Assisi”, narrandone la vita e il costante e bruciante desiderio di raccontare il mistero di Dio in tutte le sue forme. Un’altra grande figura spirituale sarà la protagonista di Studio su Hildegard von Bingen (21 luglio) dell’artista Federica Rosellini, una riscrittura liberamente tratta dal Liber Scivias, il Libro delle Visioni, opera della mistica e teologa tedesca. In un tempo segnato da antipapi, scismi ed eresie, nel 1141 all’età di 42 anni e 7 mesi, Hildegard scrive il suo libro raccontando le sue visioni: la Creazione del Mondo, la Caduta di Adamo, la venuta del Figlio, un grande Verme Nero su cui una folla posseduta si abbandona a danze sfrenate, il corpo della Chiesa trasformatosi in una Gigantessa e la narrazione della fine dei Tempi. Dopo due spettacoli dedicati a due grandi santi medievali a chiudere la rassegna teatrale sarà un omaggio a Pier Paolo Pasolini in occasione dei cento anni dalla nascita dell’intellettuale italiano. Pasolini. Una storia romana (28 luglio) di e con Massimo Popolizio è un racconto biografico che si dipana dal suo arrivo all’inizio degli anni ‘50 a Roma fino alla morte avvenuta tragicamente nel 1975; la narrazione si intreccia con la lettura delle opere più note dell’autore.
Anche per questa edizione il festival conferma la collaborazione con altre due realtà varesine: Karakorum Teatro e Villa Panza. L’associazione culturale propone un calendario ricco di spettacoli che verranno tutti replicati in più giorni e in diversi orari: si inizierà sabato 9 luglio nella piazzetta del Monastero del Sacro Monte con Anche io non sono mia di Francesca Garolla con Anahì Traversi: una passeggiata nel borgo che diventerà il pretesto per raccontare la storia delle Beate Caterina e Giuliana che fondarono lì una comunità di monache nel XV secolo. Si proseguirà poi il 16 luglio con Giorno Zero al Campetto da basket di via Oriani a Varese: tema sarà l’eredità della Resistenza. La performance trasporterà il pubblico in un immaginario “giorno zero” davanti al crollo improvviso di tutto un sistema di valori da cui nascerà un nuovo mondo basato su regole altre e diverse. Il focus dello spettacolo si concentrerà principalmente sulle componenti femminili e non combattenti della Resistenza. Il 23 luglio l’appuntamento sarà invece di fronte al Santuario dei Santi Fermo e Rustico anche in questo caso in città con Farsi silenzio. Si tratta di un percorso “metaforico” alla riscoperta del silenzio e della lentezza. Gli spettatori saranno muniti di cuffie nel tentativo di creare nuovi rapporti tra la “dimensione esterna” e pubblica e quella interna privata. Ultimo spettacolo previsto del Karakorum Teatro sarà Poco più di un fatto personale scritto da Marco Di Stefano e Chiara Boscaro che andrà in scena il 26 luglio alla Terrazza del Mosé a Sacro Monte. Toccando la terribile vicenda delle “Bestie di Satana” lo spettacolo mira a interrogarsi sul male gratuito e “banale” che nasce dalla noia esistenziale della provincia. Altra collaborazione del festival sarà quella con Villa Panza: nella sua suggestiva cornice spazio a tre momenti di “dialogo” tra musica, teatro e arte dal titolo: Opere in scena a Villa e Collezione Panza nei giorni 5, 12 e 20 luglio. Il festival propone anche il 19 luglio al Santuario di Santa Maria del Monte a Sacro Monte, una lettura scenica dedicata a uno dei simboli della città di Varese: Il tempo della cura dell’attrice Betty Colombo, un testo in cui il campanile della Basilica di San Vittore racconta in prima persona la sua storia e in particolare il suo restauro.
Per info e prenotazioni: www.trasacroesacromonte.it
Francesca Rossetti