L’ultimo fibrillante romanzo di Sergej Roić, Feríta – Giovanna d’Arco, anno 1971 (Mimesis Edizioni, 2022), invita il lettore a porsi domande fondamentali. Di cosa possiamo avere certezza, vista l’odierna vacillazione filosofica dell’essere? Si aggiunga il fatto che Dio, come rileva un personaggio, è divenuto «la zona d’ombra, inconoscibile e misteriosa». Per reagire a questo clima sembra necessario affidarsi all’utopia, coinvolgendo l’immaginazione nel tentativo di recuperare una totalità pregna di senso. Forse solo il cinema e il sogno saranno in grado di assumersene il compito, postulando una realtà “altra” in perpetua espansione, al punto da varcare i confini dell’esistente.
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