Una mostra, nel cuore storico di Ascona, per esplorare l’esperienza visionaria – trasmessa in immagini, simboli, suoni e parole – della mistica medievale Santa Ildegarda di Bingen. In aggiunta a questa bella iniziativa realizzata da Martin Zogg e già presente al Museo di Arte Sacra asconese da alcuni mesi, un concerto – il 25 settembre alle 16 presso la chiesa di San Michele sempre ad Ascona – che permetterà di mettersi all’ascolto delle composizioni personalissime e originali di questa grande Santa, riconosciuta Dottoressa della Chiesa nel 2012 da papa Benedetto XVI. Il tutto, per dare “voce alle donne”; Santa Ildegarda, certo, ma anche chi, oggi, tra loro, tenta percorsi artistici diversi, alternativi, come il trio Åkervinda (il 21 ottobre alle 20.30 presso il Teatro Oratorio di Minusio): tre donne, musiciste, che hanno deciso di rivisitare il repertorio della musica scandinava, attualizzandolo e adattandolo alle esigenze dell’ascoltatore contemporaneo, seguendo un percorso artistico innovativo. Infine, la riscoperta, oltre che dell’estro e della creatività “al femminile”, anche di luoghi e spazi discosti, di solito poco frequentati, e che da quasi un ventennio a questa parta la rassegna di OSA! (Organisco Scena Artistica), “Voci audaci”, si ripropone di riscoprire assieme al proprio pubblico. In particolare, quest’anno, sarà la volta della chiesa di S. Maria in Selva a Locarno, «un’atmosfera quasi mistica – ci spiega la realizzatrice del Festival, Santuzza Oberholzer – che racchiude affreschi quattrocenteschi raffiguranti la vita di Maria di una rara bellezza, ma davvero poco conosciuti dai Locarnesi stessi». Analogamente vale per la chiesa di S. Michele ad Ascona: «È ormai una tradizione consolidata quella di iniziare il Festival da lì, in un edificio che altrimenti, per il resto dell’anno, rimane chiuso al pubblico. Costruita sui sedimenti di un antico castello, aggiunge certamente fascino al concerto stesso, in cui speriamo si possa respirare quell’intimità spirituale nutrita dalle immagini che la musica può suggerire». Sei i concerti in tutto della rassegna che verranno realizzati a S. Maria in Selva; quindi, il 4 novembre, all’Eco Hotel Cristallina di Coglio, il concerto del gruppo Three spirits, con un excursus dal jazz contemporaneo alla “world music”. «Una collaborazione cui teniamo molto, assieme alle altre che siamo riusciti a realizzare: quella, appunto, con la parrocchia di Ascona, ma anche quella con Locarno Folk o il Mercato artigianale di Mergoscia».
Il riferimento, in quest’ultimo caso, è all’altra grande proposta di OSA! per questo autunno, che si intercalerà alla rassegna “Voci audaci”: il Festival internazionale di teatro, ormai giunto alla sua 21esima edizione, “La donna crea”. Con un tema “federatore”: la “metamorfosi”. «Proseguiamo – spiega Oberholzer – con tematiche che avevamo già proposto in primavera. Il Bosco in valigia, ad esempio, uno spettacolo di nostra produzione che compie ormai 30 anni, racconta in modo fiabesco di una selva che “sparisce” o, appunto, che sperimenta una metamorfosi singolare. Analogamente accade con Black Aida, una fiaba africana, proposta cui teniamo particolarmente: il 23 ottobre, all’Oratorio di Tenero, lasceremo che il pubblico avvicini un particolare adattamento della nota composizione lirica, reinterpretata con musiche e voci africane tradizionali». La stagione di OSA! Si concluderà alla Sala Congressi di Muralto il 20 novembre alle 17 con Non ti vedo non mi vedi di Faber Teater. «Possiamo giustamente ammettere di venire da un contesto particolarmente difficile come quello pandemico che inevitabilmente ci ha creato problemi e preoccupazioni economiche. Anche alcuni sponsor sono stati più reticenti nel sostenersi. Speravamo inoltre, in primavera, in un aumento di pubblico, che di fatto non si è verificato più di quel tanto. Una difficoltà ma anche una sfida che ci spinge a trovare nuove soluzioni. Quest’anno gli spettacoli e i concerti sono a offerta libera: un’idea con la quale speriamo di poter invogliare la gente a uscire dalla comfort zone cui ci ha abituato la pandemia e, soprattutto, di conquistare nuove fette di pubblico, anche tra i più giovani. Definirei, a questo proposito, il nostro impegno un progetto di mediazione culturale: ci impegniamo a far capire, come dimostrano molti studi recenti, che l’arte “fa bene”, sia per chi la fa che per chi ne fruisce. Amiamo, in particolare, definire le nostre proposte “per tutti”, sulla base dell’esperienza del festival di teatro con le figure che abbiamo appena concluso: molto spesso può capitare che ciò che piace ai ragazzi, piaccia anche ai loro genitori e viceversa, instaurando un fruttuoso dialogo intergenerazionale».
Accanto a spettacoli e concerti, infine anche la proposta innovativa del “Palco Tuffo”: «Presentazioni brevi, nell’ambito della danza, del circo, della musica e del teatro che gli artisti che lo vorranno potranno tenere in alcune sessioni e in concomitanza dei due Festival davanti al pubblico e agli altri colleghi invitati. Una sorta di “prova aperta”, senza il supporto tecnico, cui seguirà una breve chiacchierata tra gli artisti e gli spettatori, attraverso la quale capire se lo spettacolo è piaciuto o se può essere migliorato».
Tutto il programma del Festival “La donna crea” e di “Voci audaci” sul sito di OSA!: organicoscenaartistica.ch. Informazioni scrivendo a info@organicoscenartistica.ch.
Laura Quadri