L’Università nazionale di Córdoba, in Argentina, ha premiato i membri di Libre Teatro Libre (LTL) – compagnia teatrale attiva dal 1969 al 1976 – con il Premio Universitario per la Cultura, “Centenario de la Reforma Universitaria”. L’importante riconoscimento, che verrà consegnato mercoledì 19 ottobre, è stato attribuito a LTL per il contributo dato «alle arti performative nazionali e latinoamericane, e alla cultura in generale». In particolare, si legge nella motivazione: «l’eredità del metodo di creazione collettiva di LTL ha sviluppato una riflessione sulla creazione scenica unita ai settori lavorativi, ma anche sul lavoro scenico di elevata sensibilità sociale e qualità artistica, che ha rinunciato a un modello gerarchico di organizzazione fino a raggiungere un vero funzionamento collettivo con particolare attenzione agli interessi sociali e politici». Tra i premiati di LTL vi è anche Cristina Castrillo, attrice-regista nata nel 1951 a Córdoba, fondatrice del collettivo premiato – insieme a Lindor Bressan, Graciela Ferrari, Luisa Núñez, Susana Pautasso, Oscar Rodriguez, Roberto Robledo, Roberto Videla – e del Teatro delle Radici, istituito a Lugano nel 1980, dopo aver lasciato il suo paese natale a causa della dittatura militare.
LTL si rivolgeva agli strati della popolazione dimenticati, con l’obiettivo di creare appartenenza con esperienze di caffè-concerto e teatro-documento, spettacoli volti a far sorridere e riflettere al tempo stesso. Tutte le creazioni non prevedevano un regista, erano invece opere collettive originali la cui organizzazione era affidata all’intero ensemble. I ruoli degli interpreti, inoltre, non erano fissi: in più occasioni, usavano scambiarsi i personaggi in un continuo gioco delle parti. Le drammaturgie erano pensate per essere regolarmente modificate con aggiunte, varianti e aggiornamenti. Molti dei testi scenici del collettivo di Córdoba sono stati pubblicati su riviste specializzate nazionali e internazionali come: Revista Rescate (Argentina), La Bufanda del Sol (Quito-Ecuador), Revista Conjunto (Cuba) e Revista Primer Acto (Spagna).
La storia teatrale, culturale e umana di LTL
Libre Teatro Libre nasce nel 1969, presso la Scuola d’Arte dell’Università Nazionale di Córdoba, sotto la responsabilità di María Escudero, attrice e docente teatrale. Nel suo primo anno di esistenza il gruppo realizza Sensaciones, La blufa de la Misericordia e Ritual del hombre, e partecipa attivamente al Cordobazo, una mobilitazione di lavoratori e studenti contro la dittatura. María Escudero viene così espulsa dall’università e dal 1970 LTL diventa un gruppo indipendente, al di fuori dell’ambiente universitario. A quest’epoca risalgono Un arco iris entre dos tormentas, Tomo y obligo, Viajando con los LTL e El asesinato de X, la storia di un sindacalista della regione centrale del paese che includeva scene del Cordobazo e della repressione, premiata dalla Casa de las Américas, a Cuba. Nel 1971 vanno in scena Glup, zas, pum, crash, una creazione collettiva per bambini, e Full Body, uno spettacolo comico. Lavorando con l’Unione degli educatori della provincia di Córdoba, il gruppo produce Contratanto, sul ruolo dell’insegnante come trasmettitore ideologico; nel 1973 vince il premio Trinidad Guevara per la migliore ricerca teatrale dell’anno e rappresenta l’Argentina al Festival mondiale del teatro di Manizales, in Colombia. Lo spettacolo ebbe un enorme impatto in Europa, in termini di pubblico e repliche, comprese le numerose manifestazioni prima dei congressi degli insegnanti, collaborando all’epoca ai piani di riforma educativa, come in Cile e in Perù. Nello stesso periodo va in scena La mayonesa se bate en retirada, creazione collettiva per bambini. La LTL viene poi invitata da settori popolari organizzati e lavoratori dell’industria dello zucchero di Tucumán a partecipare a un progetto volto a sensibilizzare il pubblico sulla condizione di sfruttamento dei lavoratori della canna da zucchero. Dopo un anno di ricerca nasce El fin del camino. Nel 1974 il gruppo presenta Algo por el estilo, un’autocritica dell’attore con una visione satirica del mezzo teatrale. Contemporaneamente, le indagini proseguono con il Proyecto Tucumán e il processo di approfondimento iniziato con Contratanto. Il lavoro durò fino alla sua violenta interruzione nel marzo 1976, causata dal golpe del generale Jorge Videla, il cosiddetto “Hitler de la Pampa”, quando il gruppo si sciolse e alcuni dei suoi membri dovettero andare in esilio.