Cultura

Una serata in ricordo di Giovanni Bonalumi

Una serata non tanto per ripercorrere il percorso accademico e intellettuale di Giovanni  Bonalumi (1920-2002), quanto, piuttosto, per farlo rivivere attraverso la voce di chi lo ha conosciuto e ne serba con gratitudine la memoria. Tra questi anche il prof. Renato Martinoni, intervenuto all’evento organizzato dalle Biblioteche cantonali e moderato da Stefano Vassere –  dopo analoghe iniziative, negli scorsi mesi, dedicate ad esempio, tra i tanti, a Plinio Martini e Pierre Codiroli – ieri sera, 30 settembre, a Palazzo Morettini a Locarno. Locarnese a sua volta, professore all’Università di Basilea, studioso, scrittore, poeta e traduttore, nonché una delle figure più importanti e autorevoli della cultura svizzera di lingua italiana del Novecento, Bonalumi è stato anzitutto ricordato da Martinoni attraverso le tappe della sua vita: «Nato nel 1920 in una famiglia di umili origini, si trova presto confrontato con la morte del padre, che scompare precocemente. La sua educazione si svolgerà per tappe: dapprima il periodo trascorso in seminario, quindi una profonda crisi che lo porta a lasciare quell’ambiente e a proseguire il suo cammino ad Einsiedeln e, infine, all’università di Friborgo, dove si confronterà con due grandi maestri: Paolo Arcari e Gianfranco Contini. Decide di laurearsi su Dino Campana, tesi che ritroveremo stampata nel 1953 da Vallecchi con il titolo Cultura e poesia di Dino Campana. Campana rimarrà per lui un punto di riferimento continuamente amato.

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