Era il 1919, il il Fascio delle Organizzazioni sindacali di Bellinzona decise di dotarsi di una una Casa del Popolo, un’istituzione priva dell’idea borghese di profitto. Vennero raccolti, attraverso l’emissione di note sociali i soldi necessari per comprare il miglior albergo della città, l’Hotel Schweizerhof proprio davanti alla stazione. Era una sfida, era nato un simbolo. In occasione dell’apertura, a fine marzo di quell’anno, venne pubblicata una poesia.
Non è ancor spento l’ululo
de’ botoli ringhiosi
che contro di noi si volsero
quai serpi velenosi,
quando sostammo un attimo
per dir: siam qui pur noi!
Fu così che partì la storia della Casa del Popolo di Bellinzona. Un’idea di speranza ricolma di attività: Università popolare, biblioteca e sala di lettura, scuola popolare di musica e di canto, scuola di teatro, sezioni di ginnastica e di escursione, cicli di conferenze, cinema e concerti gratuiti. Poi una stamperia, il cinema… e il ristorante e l’albergo a prezzi modici. Cento anni di storie, tra alti e bassi che ci hanno portato oggi, a festeggiare e a ricordare. Ricordare significa costruire basi solide per il futuro. Noi siamo anche la storia che siamo stati.
I cento anni della Casa del Popolo diventano quindi un originale radiofonico realizzato con l’Unione Sindacale di Bellinzona da nucleomeccanico.com con il sostegno di RSI Rete Due.
Il radiodramma, di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, sarà presentato live sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona il 16 marzo (20.45). Sul palco attori, musicisti, tecnici del suono, il regista, il rumorista, poi fogli, leggii e naturalmente i microfoni. Ogni spettatore riceverà una cuffia wireless, dalla quale ascoltare, per una volta, vedendo.