C’è una voce che gli studenti del Liceo di Lugano 2 difficilmente scorderanno: è quella del grande italianista Gilberto Lonardi, che dal 2000 al 2010 li raggiunse più volte per leggere con loro Leopardi, Montale, Giorgio Orelli. Lezioni dense di spunti poi riunite in un unico saggio, Un naufragio e altre favole. Leopardi, Montale, Giorgio Orelli, edito nel 2020 da Casagrande e curato da Aurelio Sargenti. Presentandolo ieri sera,– in una sala di lettura, alla Biblioteca Salita dei Frati, gremita – assieme all’altro recentissimo volume di Lonardi che raccoglie alcune celebri lezioni su Leopardi (Il mappamondo di Giacomo, Marsilio, 2019), il prof. Christian Genetelli ha voluto anzitutto ricordare l’essenza della ricerca di Lonardi attorno a questi autori, individuandola nel dialogo tra antico e moderno: «Vi sarebbe – ha esordito il prof. Genetelli – a questo proposito un altro volume di Gilberto Lonardi di cui si sarebbe potuto parlare in questa sede: Effetto Dante. Sulla “Commedia” dei moderni. Un’attenzione a Dante che non ha nulla di polveroso, bensì ci rivela l’essenza della sua ricerca costitutivamente legata ad Autori moderni che a loro volta hanno avuto la capacità di lasciarsi avvincere dagli antichi, in questo caso da Dante. Ciò vale anche per uno dei primi fondamentali libri di Lonardi, come Classicismo e utopia (Olschki, 1969), dedicato a Leopardi, nel quale uno dei capitoli centrali è dedicato alla poesia La quiete dopo la tempesta. Lonardi svela quali e quanti materiali antichi possa nascondere – stando alle parole dell’Autore – “la superficie di un canto così levigato”».
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