Il pianista russo Grigory Sokolov, il direttore israeliano Lahav Shani, il flautista svizzero Emmanuel Pahud e l’Orchestra della Svizzera italiana sono i protagonisti dei concerti che si svolgeranno a dicembre in Ticino, tutti con inizio alle ore 20.30.
Venerdì 2 dicembre il Cinema Teatro di Chiasso accoglie il virtuoso russo Grigory Sokolov, uno dei più grandi musicisti della scena internazionale, e la magia espressiva del suo pianoforte. Tra gli amanti di questo strumento Grigory Sokolov è ampiamente considerato uno dei massimi interpreti di oggi, artista ammirato per la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione senza compromessi alla musica. Per il suo recital a Chiasso proporrà le musiche di Henry Purcell, Ludwig van Beethoven e Johannes Brahms.
Sempre venerdì è in programma il concerto promosso da LuganoMusica, che vedrà protagonista al LAC il direttore israeliano Lahav Shani con la Rotterdam Philharmonic, orchestra che lo ha voluto come direttore stabile a soli due mesi dal debutto. Yefim Bronfman è solista al pianoforte per il terzo concerto in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven, seguito dalla Sinfonia n. 9 in re minore di Anton Bruckner.
Segue, lunedì 5 dicembre, un ulteriore concerto promosso da LuganoMusica al LAC che vede protagonisti il flautista Emmanuel Pahud e il pianista russo Alexander Melnikov. Nel programma del concerto compaiono alcuni dei brani più amati del repertorio per violino e pianoforte, questa volta interpretati dalla voce del flauto nelle originali trascrizioni di Pahud: la Sonata n. 8 in sol maggiore di Ludwig van Beethoven, quella in mi minore mi minore K 304 di Wolfgang Amadeus Mozart e quella in la maggiore di César Franck. Pahud vi aggiunge un’altra trascrizione, questa volta di Franz Schubert, che decise di realizzare una versione per flauto e pianoforte del suo lied Trockne Blumen.
Sabato 10 dicembre si terrà invece l’appuntamento con l’Orchestra della Svizzera italiana, diretta per l’occasione da Enrico Calesso, nella Cattedrale delle Officine FFS di Bellinzona. Il programma della serata prevede, nella prima parte, la Sinfonia n.9 Dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák, l’ultima scritta dal compositore boemo, profondamente influenzata dalla cultura americana della frontiera e dall’interesse dell’autore per gli spirituals, i canti della comunità afroamericana che riecheggiavano nelle piantagioni. Nella seconda parte, invece, ci si sposterà virtualmente in Ungheria per le Danze ungheresi di Johannes Brahms: ispirate al folklore magiaro, hanno ritmi particolari e soluzioni “ungheresi” che diventeranno poi parte integrante del linguaggio brahmsiano.