La richiesta, così necessaria e prosaica, di risparmiare energia può essere interpretata come un segno, un simbolo, quest’anno. Per molti c’è poco da festeggiare, guerre, malattie, povertà… e ad ogni pranzo natalizio c’è spesso una sedia vuota. Ma è nel buio più cupo che si scorge la flebile fiammella e il senso di quella nascita che, nel nome stesso, ogni Natale dovrebbe rappresentare. Questo è l’augurio che oggi possiamo fare, di ritrovare quella tenue luce che non si spegne.
La redazione