“Dimenticando Gaber” con Emanuele Santoro al Foce
Dimenticando Gaber, il recital di Emanuele Santoro tratto dai testi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, andrà in scena al Teatro Foce di Lugano, martedì 14 febbraio alle ore 19.00, con l’accompagnamento musicale di Claudia Klinzing.
Emanuele Santoro: Gaber è, prima di tutto, poesia, letteratura. I testi di Gaber e Luporini sono innanzitutto prosa. Partendo da questo assunto, interpretarli significa necessariamente, per me, dimenticare Gaber, il suo volto, la sua voce, i suoi ritmi. Anni fa, in occasione di una serata di letture, un collega, che ha frequentato Giorgio Gaber ed è grande amico di Sandro Luporini, scoprendo che avrei letto testi di Gaber mi disse «Troppo rischioso… Gaber è Gaber!». Interpretai un testo di Gaber in dialetto napoletano. «Funziona!», mi disse alla fine. Non avevo dubbi. Se un testo non avesse la forza di sopravvivere al suo autore o principale interprete bisognerebbe lasciare, per esempio, i testi di Dario Fo allo stesso Fo, o, in senso più ampio, Shakespeare agli inglesi e Molière ai francesi. “Dimenticando Gaber”, titolo in verità poco invitante, vuol proprio riassumere, provocatoriamente, questa idea che ho dell’opera in prosa di Gaber e Luporini, che peraltro scriveva “su misura” per l’amico. Dimenticare Gaber per ricordarlo, per far ri-vivere la sua scrittura. Brevi monologhi, alcuni molto divertenti, diversi uno dall’altro ma che si uniformano a un unico interrogativo, sempre attuale: quello di capire a che punto stanno i nostri sentimenti, capire quanto e se sono gonfiati, isterici o veri. Che cos’è, per esempio l’amore? Ogni volta che diciamo “ti amo” non si sa mai se è vero e quanto. Per dirla con l’autore, il delirio di «mentire e credere» non è raro, quello che conta è sapere quanto si finge e quanto si fa sul serio, perché è proprio da questa pulizia del sentimento che si può trovare il coraggio di ridare un’occhiata al mondo.
I biglietti sono acquistabili in prevendita online su biglietteria.ch o in cassa serale.