Incontri

Biblioteca Salita dei Frati, Carlo Ossola apre gli incontri di marzo

Per ragioni di forza maggiore il programma delle conferenze promosse dalla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano subirà, nelle prossime settimane, alcune modifiche. Si ricorda innanzitutto che la conferenza di Carlo Ossola sulla nuova edizione di Umanesimo e teologia di Werner Jaeger (Milano, Vita e Pensiero, 2023), prevista inizialmente per il 28 febbraio, è stata posticipata a lunedì 6 marzo. È stata invece annullata la serata con Curzia Ferrari annunciata inizialmente per il 7 marzo. L’appuntamento successivo sarà quindi martedì 14 marzo, con la prima conferenza del nuovo ciclo Bibbia, letteratura e filosofia, affidata al Prof. Edoardo Fumagalli, che tratterà delle “filigrane bibliche” nella cultura di Petrarca. I due incontri saranno introdotti da Fernando Lepori, sono ad ingresso libero e hanno inizio alle ore 18.00.


“Umanesimo e teologia” di Werner Jaeger

Dopo Paideia, il monumentale saggio sulla formazione dell’uomo greco, divenuto uno dei cardini della riflessione culturale della nostra epoca, Werner Jaeger ricerca, nella conferenza del 1943 che qui si pubblica, le radici dell’Umanesimo europeo. E le trova aprendo una via diversa rispetto alla convinzione consolidata secondo cui l’Umanesimo nasce da una rottura rispetto al Medioevo “teologico” e a favore di un ritorno alla classicità centrato su una nuova concezione della natura umana. È vero, come ricorda qui lo stesso Jaeger, che gli umanisti rinascimentali ammiravano e desideravano far rivivere l’antica cultura della Grecia e di Roma e ritenevano il Medioevo un periodo barbaro che aveva interrotto il progresso della civiltà classica, ma il loro rifiuto era indirizzato principalmente alla forma degenerata della tradizione scolastica, con il risultato di offuscare la grande portata “umanistica” di autori medievali – primo fra tutti san Tommaso, ma anche Dante – che seppero arricchire di universalità il pensiero di Aristotele e di Platone. Il cristianesimo, fondato sull’Incarnazione, trae da essa la ragione profonda della dignitas hominis, riprendendo il lascito greco della virtù come “conversione” dal mondo dell’illusione sensibile al mondo dell’essere vero e unico che è il bene assoluto e desiderabile. Lungi dal rappresentare una rottura, il Medioevo emerge dunque come il compimento dell’anelito a quell’«Umanesimo integrale» che, pochi anni prima della conferenza di Jaeger, Maritain aveva così formulato: «L’uomo è chiamato a un destino migliore che a una vita puramente umana». Una lezione di grande respiro, questa di Jaeger, che giunge «come una freccia acuminata» (per usare le parole di Carlo Ossola) a illuminare i “secoli bui” e far risplendere ancora oggi la loro eredità.

 

“Le vane speranze e ’l van dolore”. Filigrane bibliche nella cultura di Francesco Petrarca

Partendo dal primo sonetto del Canzoniere, si getta uno sguardo sulla cultura biblica di Francesco Petrarca. Certo, rispetto a oggi, nel secolo XIV tutti potevano passare per biblisti provetti: bastava anche solo la liturgia domenicale a informare su molti passi vetero- e neo-testamentari; ma Petrarca, chierico, in quanto aveva preso gli ordini minori, per obbligo (era tenuto almeno alla lettura del breviario) e per scelta (come è documentabile da un’infinità di passi delle sue opere), approfondisce lo studio della Bibbia almeno a partire dagli anni 1348-1350. Gli è guida sant’Agostino, come lui stesso dichiara; ma gli sono guida anche altri, come veniamo scoprendo, e per esempio Gregorio I Magno. La Bibbia e i Padri della Chiesa da un lato, la meditazione personale da un altro, lo portano a considerare in modo drammatico le proprie speranze: al plurale, come emerge dal primo sonetto del Canzoniere (o, per essere rigorosi, dei Rerum vulgarium fragmenta); e a condannarle: se le speranze sono vane, cioè mal riposte, vano, e dunque sterile, è anche il dolore che accompagna la loro caduta. Ma l’occasione permetterà di gettare uno sguardo, non del tutto ovvio, sul rapporto di Francesco Petrarca con Giovanni Boccaccio, proprio sul tema biblico.

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