Trasporti

L’Europa dei treni AV avanza, la Svizzera ai margini

Un convoglio FRECCIAROSSA ETR500 sulla linea del Brennero tra Bolzano e Trento

Rete europea ad alta velocità: la Svizzera resterà un’isola? Era il titolo del nostro editoriale del 26 giugno 2021. Un interrogativo che sta trovando purtroppo una sconcertante conferma sulla base di quanto evidenziato nell’editoriale del Sole24Ore (19.02.23): Il boom di passeggeri FRECCIAROSSA italiani in Francia e Spagna è già realtà.

La liberalizzazione dell’accesso ai binari (in gergo, tracce) della rete ferroviaria europea sta facendo progressi, dopo molte resistenze nazionalistiche, anche nel traffico passeggeri di lunga percorrenza. Nel quadro dell’obiettivo ambientale del Green Deal, Bruxelles spinge a mettere in rete e in gestione competitiva le linee veloci già realizzate – in Francia, Germania, Italia e Spagna – e a completarle con la massima rapidità.

Il mercato da conquistare è quello di una clientela di viaggiatori disposti – anche pagando di più – a preferire il treno all’auto e all’aereo. Così, il gruppo Trenitalia (FS) sta piazzando, con alleanze di successo in Spagna, Inghilterra e Grecia, i suoi sempre più apprezzati FRECCIAROSSA. È il caso della Milano-Parigi, via Torino e Lione, mentre fra un paio d’anni sarà operativo il collegamento Roma/Milano-Monaco di Baviera (Francoforte/Berlino), via Brennero, anche se – in attesa di inaugurare la galleria di base del Brennero – la linea è in parte ancora da modernizzare, come per il Gottardo.

La Svizzera appare ferma al palo, in una posizione contradditoria rispetto a quanto fatto per le merci, dove più compagnie operano sul mercato. Determinante è stato il voto popolare del 1994 sull’Iniziativa delle Alpi per il trasferimento alla ferrovia del traffico merci da frontiera a frontiera.

Uno slancio che non si è verificato per il traffico ferroviario passeggeri nord-sud. L’apertura nel 1980 della galleria stradale del San Gottardo era stata un colpo durissimo per le FFS; la reazione, con l’impiego di treni basculanti per una maggiore velocità nelle curve, è stata purtroppo conclusa, per scelte aziendali, nel 2009 con la cancellazione della rete offerta dalla Cisalpino da Stoccarda-Zurigo-Milano-Venezia/Firenze e Genova.

E cosa dire dei nuovi treni GIRUNO – inaugurati per l’apertura della galleria di base del Gottardo – abilitati solo per velocità fino a 249 km/orari e non accettati sulle linee italiane AV da 300 e più km orari?

Una Svizzera ai margini: per reticenze politiche, limiti infrastrutturali e rischi aziendali, essendo la lunga percorrenza esclusa dagli aiuti di Stato, come avviene invece per i percorsi transfrontalieri della TILO.

Ma anche qui il paradigma è cambiato e si dovrebbe fare il possibile per incoraggiare il trasferimento dalla strada e dall’aereo alla ferrovia. Viene voglia di pensare ad una nuova Iniziativa delle Alpi, questa volta relativa al traffico passeggeri!

Remigio Ratti

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