Nel suo California. La fine di un sogno (Mondadori 2022) Francesco Costa racconta di come la quinta economia del pianeta sia passata dall’essere la terra dell’American Dream ad un luogo afflitto da diversi problemi sociali. La popolazione californiana è quasi raddoppiata rispetto al 1980: è stata la conseguenza dello sviluppo economico di tre fattori-traino. Il tech della Silicon Valley (Google, Facebook, Microsoft, Apple, etc.), lo spettacolo, l’agricoltura – la produzione di frutta e verdura è un terzo, rispettivamente due terzi di quella nazionale. Poi ci sono le banche, la finanza, le università, il petrolio, la sanità, l’energia. Per decenni la California fu considerata la nuova frontiera, la patria del sogno americano. In milioni, di tutte le estrazioni, sono giunti qui per scappare dalla povertà e fare impresa e profitto. Ed è stato così per anni: una tendenza interrotta sia nel 2020 sia nel 2021.
Negli ultimi dieci anni, più di seicentomila persone si sono trasferite in Texas e con loro diverse aziende quali Oracle e Toyota, HP e Tesla. «Nonostante tutte le sue meraviglie e tutta la sua prosperità, in California si vive male», avverte Costa. I costi della vita si sono impennati. Una famiglia con figli e un reddito annuale di centomila dollari è considerata a basso reddito. I tassi di criminalità sono alti, così come quelli dei senzatetto. Eccessi del politically correct e della cancel culture rendono l’aria politica irrespirabile. Sono soprattutto le famiglie di classe media che se ne vanno. L’età media della popolazione in California cresce di oltre il quaranta per cento più veloce rispetto a quello statunitense, ma molti se ne stanno andando dalla grande città preferendo altri Stati. Costa racconta della crisi dell’housing nello Stato con affitti costosi in edifici spesso fatiscenti.
La soluzione alla crisi immobiliare in California è costruire più case, dicono gli esperti, ma i proprietari dei terreni si oppongono all’edilizia popolare. Numerosi anche gli episodi di discriminazione razziale per gli affittuari. Costa racconta che gli americani hanno un rapporto diverso con la casa rispetto agli europei. Un quarto degli americani ha traslocato negli ultimi cinque anni in media uno statunitense cambia casa dodici volte nell’arco della propria vita. Lasciare casa o Stato in America è normale. Fa parte della cultura del movimento del paese. La situazione alle periferie delle grandi metropoli fa paura. Non ci sono codici d’onore, racconta Costa. Mettere le mani nei rifiuti è una questione quotidiana per molti. Essere accoltellati o picchiati mentre si dorme è la normalità. Scambiare prestazioni sessuali per un po’ di cibo e cure anche.
Alcuni sono anche svegliati la mattina nudi e privati di tutto. Le donne per strada vengono stuprate tutte le notti e alcune di queste prendono metanfetamine per restare sveglie e ne diventano dipendenti. In alcuni sobborghi ci sono epidemie di tifo, aids, sifilide ed epatite. San Francisco è cresciuta molto negli ultimi anni grazie anche all’immigrazione dell’Asia e dell’America Latina. La beat generation, gli hippy, i figli dei fiori, le influenze della summer love, del pacifismo, della controcultura e i quartieri gay hanno confermato la dinamicità della città che però oggi non attrae più come un tempo. San Francisco sembra essere diventata insostenibile. È diventato difficile sognare questa terra come una terra di frontiera dell’American Dream. Di recente le rapine sono aumentate, così come il livello di spavalderia dei ladri. È cresciuta la violenza nelle città.
Le rapine avvengono sempre più spesso. Costa racconta come alla fine degli anni Novanta i dati sugli omicidi delle città americane erano in calo; dal 2020 sono aumentate. Lo screditamento collettivo della polizia da parte del movimento BLM ha contribuito a seminare ancora più sfiducia nelle istituzioni. Dopo i fatti di Minneapolis del 2020 si sono registrate dimissioni di massa nella polizia. Gli esperimenti della zona autonoma occupata a Seattle nel giugno del 2020, in cui un quartiere era stato fatto police-free, si è dimostrato una catastrofe sociale, tra sparatorie, furti, molestie, spaccio. Oggi il Texas sta rinascendo come una nuova California. Austin, Sant’Antonio e Dallas si stanno espandendo moltissimo. L’economia del Texas si è diversificata e ospita il fattore farmaceutico, i servizi informatici, l’industria aeronautica e della difesa, la cultura e il turismo. La nuova terra dell’American Dream (?).
Amedeo Gasparini
www.amedeogasparini.com
Nel suo California. La fine di un sogno (Mondadori 2022) Francesco Costa racconta di come la quinta economia del pianeta sia passata dall’essere la terra dell’American Dream ad un luogo afflitto da diversi problemi sociali. La popolazione californiana è quasi raddoppiata rispetto al 1980: è stata la conseguenza dello sviluppo economico di tre fattori-traino. Il tech della Silicon Valley (Google, Facebook, Microsoft, Apple, etc.), lo spettacolo, l’agricoltura – la produzione di frutta e verdura è un terzo, rispettivamente due terzi di quella nazionale. Poi ci sono le banche, la finanza, le università, il petrolio, la sanità, l’energia. Per decenni la California fu considerata la nuova frontiera, la patria del sogno americano. In milioni, di tutte le estrazioni, sono giunti qui per scappare dalla povertà e fare impresa e profitto. Ed è stato così per anni: una tendenza interrotta sia nel 2020 sia nel 2021.
Negli ultimi dieci anni, più di seicentomila persone si sono trasferite in Texas e con loro diverse aziende quali Oracle e Toyota, HP e Tesla. «Nonostante tutte le sue meraviglie e tutta la sua prosperità, in California si vive male», avverte Costa. I costi della vita si sono impennati. Una famiglia con figli e un reddito annuale di centomila dollari è considerata a basso reddito. I tassi di criminalità sono alti, così come quelli dei senzatetto. Eccessi del politically correct e della cancel culture rendono l’aria politica irrespirabile. Sono soprattutto le famiglie di classe media che se ne vanno. L’età media della popolazione in California cresce di oltre il quaranta per cento più veloce rispetto a quello statunitense, ma molti se ne stanno andando dalla grande città preferendo altri Stati. Costa racconta della crisi dell’housing nello Stato con affitti costosi in edifici spesso fatiscenti.
La soluzione alla crisi immobiliare in California è costruire più case, dicono gli esperti, ma i proprietari dei terreni si oppongono all’edilizia popolare. Numerosi anche gli episodi di discriminazione razziale per gli affittuari. Costa racconta che gli americani hanno un rapporto diverso con la casa rispetto agli europei. Un quarto degli americani ha traslocato negli ultimi cinque anni in media uno statunitense cambia casa dodici volte nell’arco della propria vita. Lasciare casa o Stato in America è normale. Fa parte della cultura del movimento del paese. La situazione alle periferie delle grandi metropoli fa paura. Non ci sono codici d’onore, racconta Costa. Mettere le mani nei rifiuti è una questione quotidiana per molti. Essere accoltellati o picchiati mentre si dorme è la normalità. Scambiare prestazioni sessuali per un po’ di cibo e cure anche.
Alcuni sono anche svegliati la mattina nudi e privati di tutto. Le donne per strada vengono stuprate tutte le notti e alcune di queste prendono metanfetamine per restare sveglie e ne diventano dipendenti. In alcuni sobborghi ci sono epidemie di tifo, aids, sifilide ed epatite. San Francisco è cresciuta molto negli ultimi anni grazie anche all’immigrazione dell’Asia e dell’America Latina. La beat generation, gli hippy, i figli dei fiori, le influenze della summer love, del pacifismo, della controcultura e i quartieri gay hanno confermato la dinamicità della città che però oggi non attrae più come un tempo. San Francisco sembra essere diventata insostenibile. È diventato difficile sognare questa terra come una terra di frontiera dell’American Dream. Di recente le rapine sono aumentate, così come il livello di spavalderia dei ladri. È cresciuta la violenza nelle città.
Le rapine avvengono sempre più spesso. Costa racconta come alla fine degli anni Novanta i dati sugli omicidi delle città americane erano in calo; dal 2020 sono aumentate. Lo screditamento collettivo della polizia da parte del movimento BLM ha contribuito a seminare ancora più sfiducia nelle istituzioni. Dopo i fatti di Minneapolis del 2020 si sono registrate dimissioni di massa nella polizia. Gli esperimenti della zona autonoma occupata a Seattle nel giugno del 2020, in cui un quartiere era stato fatto police-free, si è dimostrato una catastrofe sociale, tra sparatorie, furti, molestie, spaccio. Oggi il Texas sta rinascendo come una nuova California. Austin, Sant’Antonio e Dallas si stanno espandendo moltissimo. L’economia del Texas si è diversificata e ospita il fattore farmaceutico, i servizi informatici, l’industria aeronautica e della difesa, la cultura e il turismo. La nuova terra dell’American Dream (?).
Amedeo Gasparini
www.amedeogasparini.com