Calvino e la città. Il suo sguardo su di essa, catturato non solo tramite le sue opere più celebri – Le città invisibili (1972) in primis – ma anche captato grazie alla testimonianza della sua voce e al suo modo di raccontarsi nella Parigi degli anni Sessanta, scelta dal celebre scrittore italiano – di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita – come sua residenza. Un privilegio di cui il pubblico allo Studio 2 della RSI, martedì scorso, ha potuto fruire in libertà grazie alla riproposizione dell’intervista concessa da Calvino all’emittente nel 1974 per la trasmissione, curata da Bixio Candolfi e Eros Bettinelli, Incontri, fatti e personaggi del nostro tempo. Scatti e riprese quindi commentati, per l’iniziativa Archivi del Novecento (RSI/Istituto di Studi Italiani dell’USI), dal prof. Giacomo Jori in dialogo con Massimo Zenari: «Vorrei cominciare dal titolo dell’iniziativa nel suo insieme, gli Archivi del Novecento, in questa nuova edizione sottotitolati I labirinti del lettore, sintagma perfetto per celebrare un autore come Italo Calvino, dato che proprio il tema della lettura e del labirinto, quasi inscindibili, sono centrali nella sua opera. Ricorderei, ad esempio, per il primo tema, il racconto breve L’avventura di un lettore nel volume Gli amori difficili (1958) o il romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) o, per il secondo tema, il saggio apparso sulla rivista “Menabò” nel ’62, La sfida del labirinto ma anche le riflessioni ne’ Il Conte di Montecristo in Ti con zero (1967). Il tema del labirinto rientra nella concezione che Calvino ha della vita: l’esperienza umana si snoda fra opposti ai quali siamo costantemente chiamati, persino nel dedicarci alle lettere e alla scrittura; leggere e scrivere è infatti scegliere la solitudine, condurre una vita virtuale, nonché scelta, in questo modo, tra possibilità contrapposte».
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