Se mi reco in un posto mai visitato, certo, qualche informazione la prendo dalle guide online e cartacee, qualche piantina, alcune descrizioni di monumenti. Ma poi mi muovo in base all’istinto e alla voglia di scoprire, non di andare verso ciò che gli organizzatori pensano non si debba perdere assolutamente. Mi hanno sempre affascinato anche i diari o i reportage di viaggi degli scrittori e degli artisti in genere, perché se hanno talento la loro visione soggettiva mostra la profondità psicologica, filosofica, interpretativa dell’ambiente. Non solo storia ed estetica, avulsi dal contesto, anche l’avventura o il degrado umano di chi quel luogo lo vive. Queste sono le esperienze che non si dimenticano.
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