Astronautica

Missione Aeolus: rientro unico nel suo genere

Satellite Aelous dell'ESA per lo studio dei venti

Al Centro europeo per le operazioni spaziali (ESOC) dell’ESA a Darmstadt, in Germania, si stanno preparando per tentare un rientro assistito unico nel suo genere.

La missione dei venti Aeolus dell’ESA rientrerà nell’atmosfera terrestre fra un paio di giorni. Attualmente a 320 km dalla superficie della Terra, la sonda viene mantenuta in orbita con il carburante rimanente. Il carburante si sta esaurendo e il satellite presto dovrà cedere all’influenza dell’atmosfera del nostro pianeta e della gravità.

Le analisi condotte dall’ESA e da personale specializzato del settore hanno dimostrato che Aeolus può essere fatta rientrare con un approccio assistito (ovvero semi-controllato), in modo da ridurre il rischio (già di per sé esiguo) di danni causati da eventuali frammenti che sopravvivono al viaggio e raggiungono il suolo.

È stata studiata una serie di comandi e manovre che, nell’arco di circa una settimana, renderanno passivo il veicolo spaziale (disattivando i sistemi di alimentazione e le batterie) e lo indirizzeranno, insieme agli eventuali frammenti rimasti, verso il mare.

Se non si interviene da terra, Aeolus tornerà in modo del tutto naturale – evento ormai comune, visto che, in media, rientra nell’atmosfera terrestre un veicolo spaziale al mese.

I team dell’ESA stanno andando oltre le capacità tecniche per le quali il satellite è stato progettato, al fine di adeguarsi all’attuale ambiziosa strategia dell’ESA finalizzata alla riduzione dei detriti spaziali e alla sicurezza nello spazio.

Le misure adottate rappresentano il massimo impegno per ridurre ulteriormente i rischi. Sono state concepite in modo da non aumentare il rischio, ma, in caso di successo, renderanno Aeolus retroattivamente in linea con le attuali norme di sicurezza spaziale, che non erano in vigore all’epoca in cui la missione venne pianificata.

La missione Aeolus

Lanciata il 22 agosto 2018, Aeolus è la prima missione satellitare per l’acquisizione di profili dei venti della Terra su scala mondiale.

Aeolus trasporta uno strumento denominato ALADIN, il più sofisticato lidar Doppler europeo per il vento trasportato nello spazio. Un laser invia impulsi di luce ultravioletta verso l’atmosfera terrestre e un ricevitore rileva la luce diffusa dalle molecole d’aria, dalle molecole d’acqua e dagli aerosol come la polvere. Attraverso i lievi cambiamenti delle proprietà della luce ricevuta è possibile misurare la velocità con cui queste particelle si allontanano da Aeolus, ovvero la velocità dei venti.

I dati di Aeolus sono ora utilizzati dai principali servizi di previsioni meteo di tutto il mondo, ovvero European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), Météo-France, Met Office nel Regno Unito, Deutscher Wetterdienst (DWD) in Germania e National Centre for Medium Range Weather Forecasting (NCMRWF) in India.

I suoi numerosi successi, compresi i benefici economici valutati in oltre 3,5 miliardi di euro, fanno sì che una missione operativa di proseguimento denominata Aeolus-2 verrà lanciata entro un decennio.

In cima