La Tonhalle di Zurigo e il Trio Zeliha alle Settimane di Ascona
La 78a edizione delle Settimane Musicali di Ascona prosegue questo weekend con due concerti a Locarno.
Venerdì 22 settembre alle ore 19.30, nella Chiesa San Francesco, la Tonhalle di Zurigo, diretta da Paavo Järvi, propone una serata tutta all’insegna della musica di Beethoven. Nella fattispecie un Beethoven sorprendente, che non si ascolta quasi mai dal vivo. Questo vale in particolare per l’Ouverture della Consacrazione della casa e per il Concerto nr.6 op.62, originariamente un concerto per violino trasformato dallo stesso Beethoven in un brillante saggio per pianoforte e orchestra. È un pezzo che Olli Mustonen esegue con entusiasmo da anni e che rientra pienamente nei gusti del pianista finlandese, artista che ama sorprendere presentando le cose in modo sempre un po’ diverso. Meno eseguita rispetto ad altre partiture arcinote, è pure la Seconda Sinfonia, che verrà presentata nella seconda parte del concerto. Si tratta di un’opera giovanile in cui Beethoven utilizza per la prima volta un sapore eroico, che verrà poi maggiormente ripreso nelle sinfonie successive, e in cui i contrasti ritmici, melodici e metrici sono spia della sofferenza dell’autore che ha da poco scoperto la malattia che lo porterà alla sordità. Prima del concerto, alle ore 18.30, il musicologo e giornalista di Rete Due Giuseppe Clericetti introdurrà il programma musicale nell’aula B005 della SUPSI.
Sabato 23 settembre alle ore 11.00, nella Sala della Sopracenerina, si inaugura la Serie Début dedicata ai giovani talenti della musica internazionale. Ospite del primo appuntamento il Trio Zeliha, formazione francese nata nel 2018, dalla complicità artistica tra la violinista Manon Galy, il violoncellista Maxime Quennesson e il pianista Jorge Gonzalez Buajasan. Nel novembre 2020 la formazione ha pubblicato il suo primo CD per Mirare, dedicato ai primi trii di Mendelssohn, Arensky e Shostakovich. Un lavoro che è stato acclamato dalla critica e ha ricevuto gli elogi di Alfred Brendel e Menahem Pressler. Il concerto proporrà in apertura il Trio nr. 1 op 49 di Felix Mendelssohn, un brano che si muove tra virtuosismo infuocato e magie fantastiche e che ha funto da prototipo nel suo accostare il colore del pianoforte agli archi. Nella seconda parte si potrà invece ascoltare il Trio nr. 2 op. 67 di Shostakovich, un’opera in cui dolore e tenera malinconia si affiancano per riflettere la desolazione della guerra (la composizione è del 1944) e la tristezza per l’improvvisa scomparsa dell’amico, musicologo e compagno di strada (nella buona e cattiva sorte, specie nei giorni infausti della cosiddetta “campagna del 1936” orchestrata dal regime) Ivan Ivanovic Sollertinskij. Barbara Tartari introdurrà in apertura il concerto.