Messaggio sulla cultura 2025-2028: la presa di posizione di t. Professioni dello spettacolo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di t. Professioni dello spettacolo Svizzera, una delle maggiori associazioni teatrali di categoria a livello nazionale, intitolato “Presa di posizione di t. Professioni dello spettacolo Svizzera sul Messaggio sulla cultura 2025-2028”.
Il 21 settembre 2023, t. Professioni dello spettacolo Svizzera ha inviato all’Ufficio federale della cultura la sua presa di posizione in merito al Messaggio sulla cultura 2025-28. Il coinvolgimento delle associazioni culturali nel processo di elaborazione ha dato i suoi frutti: molte delle nostre richieste sono state inserite nel Messaggio sulla cultura, in particolare, la fondamentale questione della sicurezza sociale degli operatori e delle operatrici culturali, riguardo alla quale ci rifacciamo alla presa di posizione di Suisseculture Sociale.
Oltre a questo, t. Professioni dello spettacolo Svizzera accoglie con favore:
- I sei principali campi d’azione e, in linea di principio, anche i rispettivi obiettivi espressi nel Messaggio federale sulla cultura 2025-2028.
- L’ampio concetto di cultura espresso dal Messaggio sulla cultura: c’è bisogno di una cultura di alto livello, ma anche di una produzione teatrale eterogenea e attenta alle zone periferiche.
- L’idea di collaborazione e di un più stretto coordinamento tra i vari soggetti attivi nella politica culturale.
- Il miglioramento delle basi statistiche relative al settore culturale e l’introduzione di un sistema di monitoraggio della cultura in Svizzera basato su cifre chiave adeguate.
- La tematizzazione di discriminazioni, molestie sessuali e abusi.
- Il concetto di pratica culturale rispettoso delle risorse a tutti i diversi livelli.
- Il rafforzamento delle misure di inclusione nel settore culturale.
- Il sostegno della Confederazione a manifestazioni dedicate a temi di interesse politico-culturale a livello nazionale.
Nella nostra presa di posizione abbiamo evidenziato i seguenti aspetti:
- Assenza di un approccio globale alla questione della sicurezza sociale (necessità di un cambiamento del sistema invece di una “politica del rattoppo”).
- Necessità di una maggiore collaborazione tra l’UFC, la SECO e l’UFAS nel settore della sicurezza sociale.
- Necessità di un sostegno finanziario ai punti di contatto nei casi di abuso di potere, molestie o discriminazione.
- Necessità di interpretare le pari opportunità in senso esteso senza ridurle alla mera questione di genere.
- Necessità di evitare che il sostegno alle diverse fasi del processo artistico vada a penalizzare il sostegno alla creazione di opere.
- Necessità che anche la Svizzera possa accedere ai programmi UE Europa Creativa, Erasmus+ e Horizon.
- Mancanza di personale qualificato nei settori della tecnica e della promozione/amministrazione (luci, suono, costruzione di palcoscenici, gestione della produzione, diffusione e gestione delle tounée, ecc.), dovuta anche alla carenza di luoghi di formazione per queste figure professionali.
- Importanza di concepire la sostenibilità non solo come questione ambientale ed ecologica.
- Necessità di concepire le arti dello spettacolo come patrimonio culturale immateriale.
- Necessità di coinvolgere le associazioni culturali nel Dialogo culturale nazionale.
- Parere contrario alla digitalizzazione di opere senza il consenso e il compenso degli autori.
- Riflessione sulla funzione, la selezione e la promozione dei Premi culturali svizzeri.
- Necessità di un maggior sostegno alla diffusione delle opere teatrali a livello regionale, nazionale e internazionale.
- Necessità di un ruolo attivo della Confederazione nella ricostruzione e nel rafforzamento del giornalismo e della critica culturale e della mediazione culturale.
- Necessità di estendere la partecipazione alla “Sélection suisse d’Avignon” anche a produzioni non provenienti dalle aree francofone.
- Necessità di sostenere le lingue minoritarie anche nel settore culturale e non solo nel settore della formazione.
Finanziamento
Un problema irrisolto resta altresì quello delle risorse finanziarie destinate alla cultura: sebbene il Messaggio sulla cultura preveda nominalmente un aumento del budget per le spese culturali, quanto previsto non riuscirà a compensare né l’imminente tornata di risparmi prevista nel 2024, né l’inflazione e l’incremento delle spese dovuto all’aumento dei costi energetici. Le sfide che la società deve affrontare aumenteranno inevitabilmente le aspettative nei confronti della cultura, soprattutto per quanto riguarda temi importanti come la partecipazione culturale, la coesione sociale, la sostenibilità e la digitalizzazione. Tutto questo comporterà nuovi compiti e costi per il settore culturale, chiamando in causa soprattutto Cantoni, Comuni e finanziatori privati, che sono responsabili di circa il 90% del finanziamento nel settore della creazione teatrale, nonostante i temi sopracitati siano anche o solo di portata nazionale. La spesa per la cultura rappresenta lo 0,3% del bilancio federale (circa 250,5 milioni di franchi svizzeri all’anno). Considerata la grande importanza della cultura in tutta la sua estensione, questo è troppo poco. Nella nostra presa di posizione chiediamo pertanto un aumento molto moderato pari al 2,5%, di quanto previsto per arrivare a circa 255 milioni di franchi all’anno. Questo modesto ritocco lascerebbe comunque la quota della cultura sul totale delle spese federali al di sotto dello 0,4%.
La versione integrale del comunicato stampa di t. Professioni dello spettacolo Svizzera può essere consultato online, in lingua tedesca.