Addio alla produttrice italiana Marina Cicogna
Sabato 4 novembre è morta Marina Cicogna, all’età di 89 anni, la prima grande produttrice cinematografica italiana. Soprannominata “la contessa di Cinecittà”, Cicogna era la nipote del conte Giuseppe Volpi di Misurata, che nel 1932 creò la Mostra del cinema di Venezia e a cui oggi sono dedicate le coppe date in premio dalla giuria ai migliori attori in concorso.
Cicogna nacque il 29 maggio del 1934 a Roma da Cesare Cicogna Mozzoni e Annamaria Volpi di Misurata. Studiò arte a New York e cominciò a occuparsi di cinema nel 1967 con la casa di distribuzione e produzione Euro International Films, assieme al fratello Ascanio, in un settore dominato dagli uomini. In quello stesso anno Cicogna distribuì Bella di giorno del regista spagnolo Luis Buñuel, che ottenne il Leone d’oro come miglior film a Venezia. Dopodiché si affermò come produttrice grazie a film come Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, C’era una volta il West di Sergio Leone, Teorema e Medea di Pier Paolo Pasolini, Uomini contro di Francesco Rosi e Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli. Cicogna produsse anche i film di Elio Petri La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, che nel 1971 vinse l’Oscar come migliore film straniero.
Oltre a dedicarsi al cinema, Cicogna pubblicò diversi libri fotografici. Di recente era comparsa nel film documentario a lei dedicato Marina Cicogna. La vita e tutto il resto e aveva scritto un’autobiografia, Ancora spero. Nel 2012 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le aveva assegnato il riconoscimento di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, mentre lo scorso maggio le era stato dato il Premio David di Donatello alla carriera.