Un film, firmato da Frédéric Tellier, sull’Abbé Pierre, ultimo fra gli ultimi, e la sua opera, negli anni Settanta del secolo scorso, in favore dei poveri e dei clochard oppure Lia, ragazza nella Sicilia degli anni Sessanta, capace, tra le prime, a denunciare gli abusi subiti in un contesto ancora fortemente rurale e conservatore. Storie che incoraggiano e che – secondo Giancarlo Zappoli, direttore artistico per la 26esima volta del Festival del cinema giovane Castellinaria – «dovrebbero anzitutto convincere i nostri giovani che nessuna situazione è mai immutabile e che c’è sempre un modo per far sì, di fronte alle sfide, che le cose cambino».
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