Processioni storiche: no al “blackface” in nome dell’inclusività
Il Consiglio di Fondazione delle Processioni storiche di Mendrisio, con un comunicato stampa diramato il 12 febbraio, dal titolo Le tradizioni viventi sono mutevoli nel tempo, ha ribadito la decisione di rinunciare al “blackface”, il volto dipinto di nero dei Mori.
Una prima discussione sul tema della plausibilità di dipingere la faccia di nero a delle persone di etnia caucasica per rappresentare un’altra etnia era già stata fatta nell’ambito della preparazione del dossier di candidatura, così come era stato discusso il tema della possibile presenza di persone di colore o di altre etnie tra i personaggi in Processione, se ve ne fosse stata la richiesta. La decisione presa all’unanimità, si spiega, «tiene conto di molti fattori che insieme vengono considerati dalla Fondazione come importanti per garantire che la presenza delle Processioni nella Lista rappresentativa dei beni culturali e immateriali dell’UNESCO dimostri la necessaria volontà d’inclusione e di rispetto che può testimoniare». «Inclusività e sensibilità per un mondo che cambia, è cambiato e cambierà e che non deve spaventarci, ma che ci chiede il rispetto per tutti e un’opportunità per tutti», si precisa ancora nel comunicato. «I valori delle Processioni sono molti, sono alti e continueranno ad esserlo», si conclude, «se le generazioni continueranno a credere nell’importanza di rispettare la società contemporanea e adattarsi ai mutamenti relativi ai temi dell’inclusività e della sostenibilità che diverranno probabilmente sempre più importanti a livello globale».
L’edizione 2024 delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio avranno luogo il 28 e 29 marzo. Si segnala infine che sono ancora aperte le iscrizioni per i ruoli di: Lacchè, Porta manto Re Erode, Porta tazza, Giocatori di dadi (gruppo) e Portatori di scale (gruppo).