Politica culturale 2024-2027, presentati i dieci obiettivi
Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha presentato ieri, martedì 27 febbraio, le Linee programmatiche cantonali di politica culturale 2024-2027 alla presenza della Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti e di Raffaella Castagnola Rossini, Direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari.
«Una chiara politica culturale è un’opportunità per garantire un’offerta variegata e di qualità, riconoscendo al contempo la centralità e il valore della cultura e di chi vi opera». Consapevole di ciò, nell’aprile 2023 il DECS ha avviato un percorso di ascolto, dialogo e partecipazione con le operatrici e gli operatori culturali attivi sul territorio ticinese e nella Svizzera italiana, oltre che con la Commissione culturale consultiva (CCC), la Conferenza cantonale della cultura (CCCult) e altri portatori di interesse del settore, volto a raccogliere spunti utili a co-costruire delle linee programmatiche di politica culturale. «Questi incontri – cui hanno partecipato oltre 300 persone attive in ambito culturale in Ticino in rappresentanza di numerosi gremi, enti e associazioni – hanno consentito di raccogliere preziose osservazioni, richieste e proposte, di far emergere direttamente dal territorio sfide, criticità e necessità di adattamento relative alle attuali modalità di sostegno alla cultura, come pure di identificare e discutere ulteriori opportunità di sviluppo da cogliere». Sulla base degli spunti raccolti durante la prima fase di ascolto e delle successive riflessioni, che hanno tenuto conto sia di quanto in atto a livello federale, sia delle specificità del Cantone Ticino, si è configurata una visione generale della cultura incentrata sull’adattabilità, che propone iniziative volte a stimolare l’innovazione, rafforzare le collaborazioni e promuovere la sostenibilità e l’impatto sociale delle attività culturali, offrendo più cultura in modo più efficiente.
La Consigliera di Stato Carobbio, in conferenza stampa, ha affermato che «le Linee programmatiche di politica culturale presentate – coerentemente e in modo complementare al Programma di legislatura 2023-2027 e al Messaggio federale sulla cultura 2024-2028 – delineano un percorso strategico per i prossimi anni, consolidando e affinando quanto già in atto e portando un’accresciuta attenzione alle esigenze e alle attività di associazioni, operatrici e operatori culturali indipendenti».
10 obiettivi e 30 misure per migliorare
Gli obiettivi identificati per il quadriennio sono:
1. Valorizzare il patrimonio culturale facilitando l’accesso all’offerta e assicurando la partecipazione e l’inclusione di tutte le categorie di popolazione
2. Garantire pari opportunità e un’equa presenza di genere nei vari settori culturali e a tutti i livelli
3. Migliorare chiarezza e trasparenza dei criteri per riconoscere i sostegni alla cultura
4. Semplificare le modalità di richiesta dei sostegni
5. Incentivare e promuovere nuove leve, valorizzando al contempo l’esperienza di chi da anni opera nel settore, promuovendo la collaborazione intergenerazionale e la condivisione delle competenze
6. Mantenere un’equa proporzionalità geografica nella distribuzione dei sostegni sul territorio
7. Adottare indicatori valutabili per i finanziamenti dei singoli settori per incentivare sostenibilità sociale e ambientale, equità salariale, presenza extra cantonale
8. Sostenere la creazione e la produzione nei diversi settori culturali
9. Intensificare la promozione della lingua e della cultura italiana a livello nazionale
10. Coordinare la messa a disposizione di spazi con le Città e i Comuni
Le Linee programmatiche contengono trenta misure di politica culturale che permettono di perseguire gli obiettivi precedentemente esposti. I dieci obiettivi e le trenta misure proposte – volte a offrire più cultura in modo più efficiente e con meno burocrazia – sono da intendere come «traguardi-guida trasparenti verso cui tendere e verso i quali lavorare passo per passo, proseguendo sul cammino dell’ascolto e del coinvolgimento già in atto». L’affinamento, la pianificazione e l’attuazione delle singole misure, che avverranno progressivamente, potranno essere preceduti da ulteriori incontri con i portatori di interesse, tra cui i Comuni, la CCC, la CCCult e le operatrici e gli operatori culturali attivi sul territorio. Questa ulteriore fase di scambio sulle singole misure prevede anche il coinvolgimento del Consiglio di Stato, della Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio e del Parlamento per quanto riguarda le modifiche della Legge sul sostegno alla cultura necessarie per attuare parte di quanto proposto tenuto conto delle nuove esigenze del settore.
La Consigliera di Stato Carobbio ha concluso affermando: «tutto ciò consentirà di tenere viva e ampliare ulteriormente la riflessione sulla cultura passata, presente e futura del nostro Cantone, permettendo alle istituzioni politiche e culturali, assieme alle operatrici e agli operatori attivi sul territorio, di plasmare e indirizzare congiuntamente la politica culturale del Cantone per i prossimi anni».