Ascona, al Museo Comunale una mostra sugli Espressionisti
Sabato 9 marzo alle ore 18.00 si inaugura al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona la mostra Kandinsky, Klee, Marc, Münter…e altri. Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx. Si tratta della prima di una serie di iniziative che valorizzerà il patrimonio delle 189 opere concesse in prestito permanente dalla Fondazione Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti e corpose in Svizzera, che nel 2014 ha infatti deciso di depositare l’essenziale della sua collezione in alcuni musei elvetici, al fine di renderla accessibile e visitabile da un largo pubblico, attraverso esposizioni e pubblicazioni.
La mostra di Ascona si concentra su 14 artisti, tutti accomunati dall’appartenenza all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera, e presenta in totale 82 opere, tra dipinti e grafiche. Tra essi, spiccano i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e del Blaue Reiter, quali Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, i loro amici o conoscenti August Macke, Paul Klee, Heinrich Campendonk, Louis René Moilliet e Richard Seewald. In mostra anche gli artisti che sono stati prossimi ai loro esiti, quali Adolf Hölzel e Conrad Felixmüller, e le opere dello svizzero Ignaz Epper, e dei russi Andreas Jawlensky e Robert Genin, che hanno animato l’ambiente culturale di Ascona tra le due guerre mondiali.
Il percorso si apre con Marianne Werefkin e la sua opera Autunno – Scuola (1907), che presenta già quegli elementi espressivi di “soggettivazione” della realtà tipici della cifra stilistica di Paul Gauguin, dei Nabis e dei Fauves, con i quali Werefkin si è confrontata a partire dal suo viaggio in Francia nel 1903. Un modo di procedere che diventa determinante per il passaggio da stilemi ancora neoimpressionisti a quelli espressivi e sintetici sia per l’arte di Alexej Jawlensky sia per quella della coppia Wassily Kandinsky e Gabriele Münter, avvenuto tra il 1908 e il 1909, durante le estati di studio a Murnau, nelle Prealpi bavaresi. Del primo la mostra propone Arciere, in cui si trovano echi delle cupole dell’amata Mosca e il tema del cavaliere; del secondo, si potranno ammirare Mazzo di fiori estivo, Lana e Bambini in attesa. Nella stessa sezione, si troveranno le xilografie in bianco e in nero a soggetto animale di Franz Marc realizzate tra il 1912 e il 1913 su carta o carta giapponese per la serie della Tierlegende (“La leggenda degli animali”), in cui l’amore che fin da giovane nutre per la natura e le sue creature, l’ha indotto a un lungo percorso di analisi e di immedesimazione nelle forme e negli atteggiamenti dei suoi animali.
La mostra continua con l’artista renano August Macke, di cui viene presentato Addormentata sul divano, (1911), in cui è raffigurata la moglie, nonché modella e musa, dell’artista, Elisabeth Gerhardt; così come Iole nel porto (1912-1913) e la matita Elisabeth (1912), legata a Teste futuriste (Elisabeth) del 1913. La rassegna propone inoltre alcune opere con scene di vita urbana, come la matita Uomo che legge e cani (1911), lo studio a matita Dirigibile-caffè (1912) e il carboncino Scena di strada (1913). Per rendere il più ampio e completo possibile il percorso espositivo sull’artista, si può ammirare Forme astratte IV del 1913, anno in cui sceglie di trasferirsi sul lago di Thun in Svizzera, a Hilterfingen, dove accoglie gli amici Paul Klee e Louis Moilliet, con cui partirà la primavera seguente per un viaggio in Tunisia.
Proseguendo lungo il percorso, s’incontrano le opere grafiche di Heinrich Campendonk, Conrad Felixmüller e Richard Seewald che, nel loro insieme, permettono di apprezzare la sapiente quanto antica tecnica della xilografia dal taglio netto molto espressivo, sia negli esempi in bianco e nero che in quelli acquarellati. Campendonk e Felixmüller appartengono alla cosiddetta seconda generazione degli espressionisti tedeschi, in cui i temi a carattere etico, sociale e politico – conseguenti alla fine della Prima guerra mondiale – diventano centrali nelle loro opere, tra il 1915 e la fine del 1920, per denunciare discriminazioni e drammi sociali (Campendonk), o, per esaltare i valori rassicuranti della famiglia (Felixmüller). Tra questi, s’inserisce Richard Seewald che delle arti grafiche è un maestro; di lui si espongono Sodoma e Gomorra (1914) e Il Paradiso (1915), che fanno parte della serie delle 10 xilografie sulla Bibbia pubblicate nel 1916 in 250 esemplari colorati a mano.
L’esposizione è aperta al pubblico dal 9 marzo al 2 giugno 2024: Ma-Sa, 10-12 e 14-17; Do 10.30-12.30.