La serata conclusiva di “Tutti i colori del Giallo”
Si è conclusa ieri sera la ventesima edizione del Festival Tutti i Colori del Giallo.
È stata un’edizione scoppiettante, ricca di rimandi a tutte le edizioni e agli ospiti di quelle precedenti, con filmati e omaggi a tutti coloro che nel corso di questo lungo ventennio hanno contribuito a rendere così grande e sempre più importante la kermesse massagnina.
Il finale, inutile sottolinearlo, è stato col botto: ospiti due grandi giallisti svizzeri, Marcel Huwyler e Monica Piffaretti i cui interventi sono stati accompagnati dagli splendidi violini di Natasha Korsakova – anche lei scrittrice – e Manrico Padovani.
Marcel Huwyler ha incantato la platea con la sua simpatia ed intelligenza. Suo è il personaggio di Violetta Morgenstern, maestra 58enne in prepensionamento con la passione per le piante velenose e un piccolo vizietto: quello di far “accidentalmente” fuori, ogni tanto, i maleducati che incrociano la sua strada. Impunita per anni, si ritrova a dover collaborare con la fantomatica agenzia Tell che, dopo aver scoperto la sua attività criminale, le commissiona degli omicidi molto particolari in cambio della libertà. Quelli di Huwyler sono romanzi spassosi e arguti, con un personaggio caratterizzato straordinariamente che ci pone tutti di fronte a un dilemma morale non da poco: sarà giusto o no, uccidere qualcuno per migliorare la società in cui viviamo?
Monica Piffaretti, ticinese, ci ha poi deliziati parlandoci della sua Delia Fisher, ex commissaria della polizia giudiziaria con una passione sfrenata per il cioccolato, che va ad indagare su una serie di cold-case che affondano le loro radici nella storia ticinese, rendendo questi polizieschi una serie veramente affascinante. Interessantissimo come Piffaretti abbia raccontato che ogni romanzo nasce da un mosaico composto da tanti piccoli pezzettini che arrivano dalle storie e dalle esperienze personali dell’autore e che vengono poi traslate in una storia completamente nuova. Delia – dal greco Delos, isola dove nasce Artemide, Dea della caccia – Fisher – pescatore – è, nei noir di Monica Piffaretti, colei che cerca. Colei che come un segugio fiuta la verità e affonda le mani nel torbido per riportarla a galla.
La serata è poi proseguita con la cena svizzero-americana “A cena con Nero Wolfe”, a cura del grotto Valletta che per tutte le sere ha deliziato i presenti con piatti deliziosi e accurati.
Sono stati quattro giorni intensi, che hanno regalato grandi emozioni e grande divertimento grazie all’ottima direzione artistica di Luca Crovi e alla grandissima professionalità di tutti gli intervistatori, dei gestori del Lux Art House e di tutti coloro che hanno contribuito a rendere il festival una grande festa.
E per questa edizione è tutto!
Lidia Vaime e Maria Ferro
Libraie de Il Rifugio Letterario