È morto lo scultore Richard Serra
Richard Serra, uno dei più grandi artisti della seconda metà del XX secolo, autore di enormi opere in acciaio, ferro o piombo per ambienti e paesaggi urbani, è morto ieri, martedì 26 marzo, a New York. Aveva 85 anni. Nonostante le grandi dimensioni delle sue sculture, Serra è considerato un maestro del Minimalismo. Al centro della sua arte è il rapporto tra la dimensione dell’opera e chi ne fruisce, spesso attraversandola o camminandoci intorno. Le opere più conosciute hanno le dimensioni di antichi templi e un’aura di mistero che le apparenta all’imperscrutabilità di monumenti come Stonehenge e sono spesso inserite in un contesto urbano, come gli interventi a Place de la Concorde a Parigi o a Brookside a Londra. I blocchi monumentali e altre forme imperscrutabili creavano ambienti che dovevano essere attraversati, o aggirati, per essere vissuti appieno, come i monoliti dell’opera “Est-Ovest/Ovest-Est” nel deserto del Qatar, vicino a Zekreet.
Nato a San Francisco il 2 novembre 1939, conclusi gli studi all’Università della California di Santa Barbara alla quale si era mantenuto lavorando come operaio in un’acciaieria, Serra frequentò l’Università di Yale (1961-64), dove, in contatto in particolare con il pittore Josef Albers, s’interessò alle ricerche sulle interazioni cromatiche. Recatosi in Europa grazie a una borsa di studio, dal 1964 al 1966 Serra visse prevalentemente tra Parigi e Roma accostandosi alle contemporanee esperienze della Pop Art e dell’Arte Povera. Nel 1966 presentò le sue opere (serie di gabbie contenenti animali vivi e impagliati) in una prima mostra personale allestita dalla galleria romana ”La Salita”. Tra il 1967 e il 1969, stabilitosi definitivamente a New York, Serra lavorò a contatto con Robert Smithson, Robert Morris e con altri esponenti del West Coast Antiform Group, svolgendo le tappe più significative della sua ricerca gradualmente orientata a un maggior rigore formale.
La svolta nella carriera artistica di Serra fu nel 1969, quando venne incluso nel “NineYoung Artists: Theodoron Awards” al Museo Solomon R. Guggenheim di New York. Dopo essersi recato in Spagna per studiare l’architettura mozarabica all’inizio degli anni Ottanta, il suo lavoro ha acquisito notorietà in Europa, con mostre personali nei principali musei in Germania e Francia. L’opera di Serra è stata particolarmente apprezzata in Spagna, paese originario del padre (la madre era di Odessa) dove il museo Reina Sofia realizzò una retrospettiva nel 1992 e il museo Guggenheim di Bilbao, progettato da Frank Gehry, gli dedicò una personale.
Esponente di rilievo del Minimalismo, negli anni Settanta, oltre alla serie dei disegni di grande formato, a pastello o a carboncino, nelle quali vengono riproposte le monolitiche forme delle sue sculture (Heir, 1973, New York, Museum of Modern Art), Serra propose nuove serie di opere destinate all’aperto che attestano un diverso orientamento della sua ricerca. Nel 2003 Richard Serra realizzò “Naples” per piazza del Plebiscito a Napoli, una spirale in fogli d’acciaio oggi conservata al Museo Guggenheim di Bilbao; nello stesso museo è conservata l’opera “La materia del tempo”, che occupa l’atrio principale, realizzata con 1.034 tonnellate di acciaio ossidato: come tutte le opere di Serra è studiata per erigersi senza bisogno di sostegni o ancoraggi.