Addio allo scrittore albanese Ismail Kadare
L’acclamato scrittore albanese Ismail Kadare è morto oggi, lunedì 1° luglio, per un attacco di cuore. Aveva 88 anni. Autore di numerose opere, tradotte in moltissime lingue e pubblicate in numerosi Paesi del mondo, Kadarè è stato più volte candidato al premio Nobel per la letteratura.
Laureatosi in storia e filologia all’Università di Tirana nel 1956, dal 1970 al 1982 è stato membro dell’Assemblea del Popolo durante la dittatura di Enver Hoxha. A causa dei crescenti contrasti con il regime comunista fu costretto a fuggire in Francia, dove ottenne l’asilo politico nel 1990. Dopo aver esordito come poeta (Le ispirazioni giovanili, 1954) si afferma a livello internazionale come romanziere con Il generale dell’armata morta (1963), I tamburi della pioggia (1970), La città di pietra (1973), Concerto alla fine dell’inverno (1988), La piramide (1992), Tre canti funebri per il Kosovo (1999). Nel nuovo secolo mantenne alto il suo impegno democratico con Freddi fiori d’aprile (2000) vincitore del Man booker international prize (2005), La figlia di Agamennone (2003), spietato resoconto del controllo delle vite private attuato dal regime comunista che prosegue anche in Il successore (2004). Tra le più recenti opere di narrativa vanno ancora segnalate: L’incidente (2008), indagine sulle cause di un incidente stradale su cui si stagliano inquietanti trame politiche, L’impedita: requiem per Linda B. (2009) e Un invito a cena di troppo (2009), dove il sindaco di Argirocastro invita a cena il colonnello delle forze di occupazione naziste albanesi per convincerlo a non eseguire la fucilazione dei prigionieri.
La tecnica narrativa di Kadare, volta a recuperare i personaggi e le vicende della storia e della mitologia albanese per trasformarli in allegorie taglienti della dittatura comunista, gli valse numerosi premi tra i quali il Prix mondial Cino Del Duca (1992). Nel 2009 venne insignito del prestigioso premio Principe delle Asturie, mentre altri premi internazionali gli sono stati concessi negli anni. L’ultimo risale al 2023, quando a Tirana, il presidente francese Emmanuel Macron lo ha nominato Gran Ufficiale della Legione d’Onore, uno dei massimi riconoscimenti concessi dalla Francia.