“Delphine et Carole”, storia di un’amicizia che diventa militanza
Venerdì 27 settembre alle ore 20.15, al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, verrà presentato il documentario Delphine et Carole, insoumuses: ritratto di due donne audaci, amanti della vita, che non hanno mai smesso di difendere la loro libertà di donne e di artiste. L’evento è in collaborazione con l’11a edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano.
Delphine è l’attrice Delphine Seyring (1932-1990), un simbolo della Nouvelle Vague, musa di Truffaut, Buñuel e Resnais, interprete di capolavori come Baci rubati, La via lattea, Il fascino discreto della borghesia o ancora L’anno scorso a Marienbad. Carole è invece Carole Roussopoulos (1945-2009), fondatrice del primo collettivo video francese, ispirato ai movimenti americani per i diritti civili.
Delphine e Carole si incontrano per caso a Parigi nel 1974. La loro è un’affinità elettiva: una ha capito che le immagini possono essere un’arma, l’altra che vuole stare dietro la telecamera. Insieme possono dare voce a chi non ce l’ha: le donne. Il documentario, diretto dalla nipote di Carole Roussopoulos, Callisto Mc Nulty, ripercorre la stagione battagliera del femminismo degli anni ’70 e racconta la storia di due artiste straordinarie come Delphine e Carole, due “insoumuses”, un gioco di parole tra “insoumises” (ribelli) e “muses”, che descrive perfettamente la loro essenza. Utilizzando filmati d’archivio, fotografie e documenti inediti, Mc Nulty crea un ritratto intimo e appassionato di due donne unite da una visione audace e radicale della vita.
Il film sarà introdotto dalla giornalista culturale Chiara Fanetti. Al termine della proiezione, in collaborazione con il Cineclub del Mendrisiotto, verrà offerto un piccolo rinfresco. Entrata gratuita.