Italia ospite d’onore a Francoforte: radici nel futuro, ma affari nel presente
Si è conclusa domenica la 76. edizione della Fiera del Libro di Francoforte, caratterizzata quest’anno dall’Italia, ospite d’onore per la seconda volta nella storia della più grande fiera editoriale del mondo (la prima fu nel 1988) e con lo slogan – non particolarmente indovinato – Radici nel futuro.
Il tradizionale padiglione del paese ospite, nel Forum, è stato concepito come grande villa romana, con un cortile centrale in cui si sono tenuti i vari eventi per il pubblico e una serie di salette per presentare vari progetti culturali italiani – e relativamente pochi libri. Sebbene architettonicamente elegante, l’impressione è che il complesso progettato da Stefano Boeri Interiors fosse più indicato a presentare l’Italia come meta turistica piuttosto che come patria di Dante, Manzoni e Montale. Come spesso accade di questi tempi, la delegazione ufficiale italiana è stata accompagnata da polemiche, soprattutto per il mancato invito di autori come Roberto Saviano, che alla Buchmesse era presente venerdì su invito del PEN Berlino e del suo editore tedesco. Nel padiglione italiano è invece passato Alessandro Baricco, che ha affrontato il tema del rapporto fra letteratura e impegno civile.
Complessivamente a Francoforte si sono recati oltre 90 autori italiani e allo stand collettivo italiano si sono svolti numerosi eventi per operatori del settore dedicati al mercato librario italiano. Nelle cinque giornate della Fiera gli oltre 230 editori e agenti letterari italiani presenti hanno riportato risultati significativi in termini di vendite di diritti e di contatti. Come ha reso noto l’Associazione Italiana Editori (AIE), tra i titoli più richiesti spiccano L’anniversario di Andrea Bajani, Alma di Federica Manzon, Spera di Papa Francesco e opere di autori come Daniele Mencarelli, Paolo Nori e Valentina D’Urbano. Anche la saggistica italiana ha riscosso un discreto successo, con particolare attenzione per i libri di autori come Giulia Siviero e Luca Molinari. Sono stati segnalati buoni risultati anche per gli illustratori italiani e per le graphic novel, con numerose collaborazioni internazionali in arrivo.
Con oltre 4’300 espositori e 115’000 visitatori professionali (nel 2023 furono 105’000), provenienti da 153 paesi, e 115’000 visitatori privati la Fiera del Libro di Francoforte si è confermata sia come fiera internazionale di affari per l’editoria e i media, sia come festival della lettura – e questo nonostante la limitazione dei biglietti per i due giorni del weekend.
Per quel che concerne la Svizzera, il tradizionale stand collettivo nel padiglione 3.1 ha ospitato numerosi incontri con autori elvetici, in particolare si sono visti parecchi giovani. La giornata di giovedì 17 ottobre, in particolare, è stata dedicata interamente alla letteratura in lingua italiana della Confederazione.
Cleto Pescia