Nel conviviale spazio del Foyer Foce di Lugano è stato presentato questa mattina il folto e variegato programma di Orme Festival 2019. Giunto alla sua quinta edizione, si svolgerà dal 30 maggio al 2 giugno, tra il Palco Sala Teatro LAC, il Teatro e lo Studio Foce.
Unico festival internazionale di arti inclusive della Svizzera Italiana, è destinato a lasciare il “segno” per la qualità e l’importanza delle iniziative proposte. Orme Festival nasce proprio da questa idea, ossia quella di lasciare una impronta, un segno sugli spettatori; che sia la forma di due piedi, il timbro di una stampella o la scia di una carrozzina poco importa: artisti disabili e non, si esibiranno per divertire e far riflettere il pubblico sul tema dell’inclusione.
L’ideatrice del Festival, Laura Cantù, performer della compagnia Teatro Danzabile, nonché responsabile della comunicazione, non ha nascosto la felicità per essere riuscita, grazie anche all’aiuto dei numerosi collaboratori e promotori, a far crescere un’iniziativa che era nata nel 2012 quasi come un «sogno». Negli anni il Festival si è sempre più affermato, diventando uno spazio creativo nel quale si esprimono compagnie professionali di teatro e di danza composte da artisti con e senza disabilità.
Oltre a proporre un’opportunità per gli artisti, la manifestazione rappresenta un luogo di scoperta, sensibilizzazione ed avvicinamento del pubblico al mondo della disabilità fisica, mentale, psichica o sensoriale. Duplice obiettivo di Orme Festival, ha sottolineato Laura Cantù, è di includere gli attori diversamente abili e di sensibilizzare il pubblico. È un Festival “diverso”, conclude la performer, non tanto per la significativa presenza di disabili (sul palco e nella stessa organizzazione), ma anche per lo spirito che lo anima, capace di coinvolgere e divertire il pubblico.
Orme Festival continua anche quest’anno la collaborazione con il network nazionale IntegrART, sostenuto e promosso da Migros-Kulturprozent, grazie al quale partecipa alla selezione di spettacoli di arte inclusiva di portata internazionale che vengono presentati in Svizzera in occasione dei quattro festival partner (BewegGrund das Festival, Berna – WildWuchs, Basilea – Out of the Box, Ginevra e ORME Festival, Lugano). Grazie alla determinazione e alla passione dei suoi organizzatori, Orme Festival è il primo partner in Ticino ad aver ricevuto il label Kultur Inklusiv, riconoscimento molto importante per la cultura inclusiva, e che prevede cinque rigidi parametri: offerta culturale, accessibilità contenutistica e architettonica, opportunità di lavoro e comunicazione. Parametri, questi, ampiamente soddisfatti dal Festival; in effetti, tutti gli eventi prevedono la traduzione istantanea su schermo, è consentito l’accesso ai cani dei non vedenti, ed è inoltre prevista, su richiesta, la lingua dei segni e l’audio descrizione.
È poi intervenuto Emanuel Rosenberg, co-fondatore e direttore artistico di Orme Festival, del Teatro Danzabile e del collettivo artistico Progetto Brockenhaus. Rosenberg ha sottolineato un valore aggiunto del Festival, ossia quello di dare visibilità agli artisti disabili, veri e propri professionisti. Lo scopo di questi momenti di aggregazione, ha sottolineato Rosenberg, è quello di ampliare la visione del significato delle parole “diversità”, “fragilità” e “dignità”. Sull’importanza del tema si è poi soffermato anche Marzio Proietti, Direttore di Inclusione Andicap Ticino, l’associazione che fino al 2016 era conosciuta come Federazione Ticinese Integrazione Andicap. Nata nel 1973, da allora partecipa alla realizzazione di una società più rispettosa delle esigenze delle persone con disabilità e promuove e favorisce la loro inclusione in Ticino lottando contro l’emarginazione.
Durante i quattro giorni del festival ci sarà modo di assistere a diverse proposte artistiche, quali spettacoli teatrali (come In fondo agli occhi, produzione dell’attore pugliese non vedente Gianfranco Berardi, che propone il tema della cecità da due diverse prospettive, come malattia e destino della società; 30 maggio, Teatro Foce, 21:00) e danzanti (un esempio è Ma vie sans bal, conferenza danzata di Eric Languet e Magali Saby che affronta, in modo leggero, la disabilità in tutte le sue dimensioni; 2 giugno, Studio Foce, 16:00), incontri con gli artisti, laboratori per tutti (come quello condotto da Margherita Tassi e Maria Teresa Diomedes, che esplora la parola “fragilità” con giochi ed esercizi teatrali; Facile a rompersi, 31 maggio, Laboratorio per le scuole LAC, 09:30 / 14:00 ), master class (una di queste è organizzata dall’insegnante di danza inclusiva Nadine Mckenzie, che mostrerà come il corpo possa muoversi, a prescindere dalla condizione fisica e dalla preparazione artistica; 1 giugno, Studio Foce, dalle 15:00 alle 18:00)
Il programma dettagliato di Orme Festival 2019: www.ormefestival.ch
Lucrezia Greppi