12 dicembre 1969, 16.37: il boato e poi il silenzio
Un venerdì di dicembre di cinquantacinque anni fa, mentre si svolgeva apparentemente in tranquillità il mercato in Piazza Fontana a Milano, una bomba è esplosa nella Banca Nazionale dell’Agricoltura causando vittime innocenti, figlie del loro tempo. Se è vero che la memoria è cura contro un passato che non deve tornare, ricordare la strage avvenuta il 12 dicembre del 1969 è necessario. In occasione della tragica ricorrenza, il Comune di Milano sente il bisogno di far nuovamente riaffiorare quelle sofferenti immagini nella mente di chi c’era e, soprattutto, di far conoscere alle nuove generazioni un evento che ha segnato per antonomasia gli Anni di piombo. Questi ultimi, per definizione, sono anni connotati da tensione, violenza e attentati condotti da organizzazioni politiche estreme. Lo scoppio della bomba a Milano ha anticipato ulteriori stragi come quella di Bologna e Piazza Loggia a Brescia e il sequestro e poi omicidio di Aldo Moro.
Per non dimenticare e per colmare la distanza tra la generazione dei giovani d’oggi e quella di allora – diversa tanto per dislivello anagrafico quanto esperienziale – è stata pensata una rappresentazione presso la Biblioteca Sormani (C.so di Porta Vittoria, 6) che verte su entrambi i binari. La compagnia del Teatro Linguaggicreativi, attraverso lo spettacolo, lascia difatti trasparire le due dimensioni generazionali: da un lato la contemporaneità dei giovani emerge grazie alla rielaborazione della vicenda dei noti protagonisti e amanti shakespeariani – Romeo e Giulietta – che, nell’atto di vivere la loro storia nell’ombra proprio in Piazza Fontana, si ritrovano coinvolti nella strage. D’altro canto, alcuni adulti di oggi che hanno toccato con mano quel momento storico propongono una loro personale versione del ricordo di quel fatidico giorno conservato nel tempo. La vicenda di un amore clandestino fusa insieme ai fatti realmente accaduti è inoltre calata in un contesto singolare e rievocativo per poter percepire ancora, a distanza di anni, l’aria socio-politica che si respirava nei giorni antecedenti l’esplosione. Davvero suggestivo è poi l’orario di inizio dello spettacolo: si tratta delle 16:37, momento esatto dello scoppio dell’ordigno nella piazza milanese.
Angelica Gallo