Debutta al LAC “Surviving you, always” di Simon Waldvogel
Debutta al LAC giovedì 9 gennaio alle ore 20.30 (replica venerdì 10 gennaio) Surviving you, always di Simon Waldvogel, l’esito più recente della ricerca artistica del Collettivo Treppenwitz, realtà tra le più innovative della scena indipendente ticinese. Coprodotto dal LAC, il lavoro è un’immersione nella sfera emotiva del lutto, un’esplorazione multidisciplinare in cui la nostalgia visiva delle immagini del passato si unisce al ritmo sonoro della musica eseguita dal vivo e alla forza espressiva della performance.
Surviving you, always è il sesto esito della ricerca artistica del collettivo e il quarto lavoro coprodotto dal LAC, dopo L’amore ist nicht une chose for everybody sempre di Waldvogel (semifinalista al Premio 2018 e selezionato per l’Incontro del teatro svizzero 2020), KISS! di Camilla Parini (selezionato da Reso, fondo di diffusione) e Amor fugge restando (Loving Kills) di Anahì Traversi, che hanno debuttato nelle stagioni artistiche del centro culturale.
Ideato e realizzato da Simon Waldvogel, di cui è anche interprete insieme a Giacomo Toccaceli e Francesca Sproccati, lo spettacolo si avvale del progetto visivo e spaziale di Daniele Spanò, dei costumi di Francesca M. De Giorgio, del disegno luci di Savino Caruso, della composizione musicale e live music di Magda Drozd e della collaborazione alla drammaturgia di Ilaria Buffa.
Nato come indagine sul tema della perdita, della memoria e del ricordo delle persone con cui abbiamo trascorso parte delle nostre vite, Surviving you, always è uno spettacolo ibrido, in cui live-set, installazione visiva e poesia dialogano in modo fertile: i corpi in scena diventano la tela su cui dipingere il paesaggio emotivo evocato dal lutto. Tecniche artistiche come collage, sovrapposizioni e sdoppiamenti contribuiscono a creare uno spazio visivo che rappresenta la complessità di questo sentimento. Le composizioni musicali originali e le esecuzioni dal vivo modulano le atmosfere sonore per riflettere il flusso emotivo delle immagini proiettate; Surviving you, always cerca di tessere una narrazione che celebra il passato, onora il presente e offre un momento di riconciliazione con il futuro.
«Qualche anno fa, durante un trasloco – scrive Waldvogel – ho ritrovato un vecchio proiettore e centinaia di diapositive che raccontavano la vita di mio padre dagli anni ‘60 agli anni ‘90: immagini della sua infanzia fino alla sua prematura scomparsa. Sfogliandole, ho iniziato a ricostruire una fantasia su un padre che non ricordo, scoprendo che quella memoria immaginata mi faceva sentire meno solo, meno vuoto. Qualche anno fa, la perdita di mia sorella ha segnato profondamente la mia vita, aprendo nuove domande. Cosa accade quando qualcuno che amiamo ci lascia? Come costruiamo il ricordo? Possiamo sostare nella memoria, modificarla per trovare conforto? E il dolore, che ruolo gioca? Si trasforma o rimane immutabile? Col passare del tempo il dolore sembra attenuarsi, ma in realtà il tempo non passa, siamo noi ad attraversarlo? Con questi interrogativi sono tornato in soffitta, dando inizio a una nuova ricerca artistica, sentita subito come necessaria per esplorare il lutto attraverso linguaggi molteplici».