Qui Milano

Quando la natura incontra l’arte e la cultura: l’esposizione di Mario Ceroli a Palazzo Citterio

Tra le sale di Palazzo Citterio a Milano (via Brera 12) è possibile godere di un’arte tanto innovativa quanto tradizionale: quella di Mario Ceroli (Castel Frentano, 1938). L’esposizione porta il titolo di Mario Ceroli. La forza di sognare ancora proprio perché, attraverso le rappresentazioni dell’autore, l’osservatore ha modo di dare spazio alla capacità immaginativa e di pensare alla possibilità di poter rendere il mondo un posto migliore. Le opere permettono più forme di riflessione, sensibilizzando sulla consapevolezza della bellezza della natura, che merita rispetto e un maggiore senso civico da parte dell’uomo. Nel corso della mostra si medita anche sull’importanza dello scorrere del tempo, difatti sull’insegnamento virgiliano del «tempus fugit» (Georgiche, III, 284) è osservabile “La mia vita”, una sequenza di ventotto elementi di legno che rievocano tale tema.

Foto: Pagina Facebook Palazzo Citterio

Il viaggio tra le opere di Ceroli prosegue poi con “Mare Nostrum” e “La barca di Caronte” in cui – il nome romano per intendere il Mar Mediterraneo e la nota imbarcazione del traghettatore dantesco – richiamano il valore della natura e delle nostre acque. La letteratura e la storia si uniscono così con l’espressione artistica per rendere visibile ciò che necessita di essere preservato. Queste e altre installazione sono inoltre interattive, in grado di suscitare l’interesse e la sensibilità di chi guarda. L’intuizione di associare l’elemento naturale a un riferimento artistico-culturale è stata ben accolta anche dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma tanto che, proprio nella capitale, vi sarà la medesima esposizione nel mese di aprile. Per chiunque volesse immergersi nel caldo liquor che fonde arte, cultura e l’attuale tema relativo all’ecologia, le porte di Palazzo Citterio sono aperte fino al 23 marzo 2025. Per ulteriori informazioni è possibile contattate l’ufficio mostre ed eventi della struttura ospitante la mostra.

Angelica Gallo
In cima