Fulvia Sommaruga, raffinata artista esperta di moda e di costumi tradizionali
![Fulvia Sommaruga](https://www.osservatore.ch/wp-content/uploads/2025/02/fulvia_sommaruga.jpg)
Ci ha lasciato Fulvia Sommaruga (1931), donna coraggiosa, elegante ed interessante in campo culturale, sia per la sua produzione artistica che nell’indagine e nella riproposta dei costumi popolari ticinesi. Figlia di Piero Tamò (1899-1966), uno dei più noti pittori e poeti svizzeroitaliani del Novecento, aveva iniziato a disegnare e dipingere giovanissima sotto la rigorosa guida del padre. Il suo primo campo professionale d’indagine è costituito dai costumi popolari del passato e della civiltà contadina, con particolare riferimento al Ticino e alle sue valli, Verzasca in primis. Frequenta la Scuola d’arte moda e costume a Milano e poi la Scuola d’arte e figura alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.
Su queste basi inizia a disegnare decine, centinaia di modelli e linee di moda per famose Case produttrici, proponendo soluzioni nuove per quanto collegate alla tradizione, che è andata aggiornando. Ha coltivato questo interesse per tutta la sua vita, come conferma il contributo al libro Costumi e abbigliamenti della gente ticinese edito nel 2000: testi di Giuseppina Ortelli Taroni, illustrazioni di Fulvia Sommaruga. Dal 1952 e per diversi anni si è dedicata all’illustrazione di libri e novelle, continuando nel frattempo l’attività di stilista per importanti Case di moda a Zurigo, Basilea, Parigi e Milano. Dal 1973 e per oltre vent’anni si è occupata del versante artistico del negozio di famiglia a Lugano, dedicato in un primo tempo alle porcellane. Quel negozio, che via via si arricchisce di cose belle per la casa e gestito con il marito Fernando Sommaruga, accanto al successo commerciale diventa una vera e propria casa dell’arte frequentata da artisti, così come i successivi negozi, che sono parte della moderna storia commerciale di Lugano, gestiti prima da Fernando e Fulvia, poi e tuttora dalla figlia Lorenza.
![Uno dei modelli disegnati da Fulvia Sommaruga per le Case di moda](https://www.osservatore.ch/wp-content/uploads/2025/02/fulvia_sommaruga_modello.jpg)
Uno dei modelli disegnati da Fulvia Sommaruga per le Case di moda
La costante attenzione e l’impegno nel campo della pittura, (disegno e acquarello, tempera e olio su tela) si è esplicitata in un’attività continua per quanto riservata fino al 1989, anno in cui inizia una serie di esposizioni, una quindicina tra Svizzera e Italia. Vanno ricordate in particolare le personali e le collettive alla Galleria L’Incontro di Lugano e, in Italia, dall’editore e gallerista Giorgio Ghelfi a Verona e Montecatini, accompagnate dalla pubblicazione di una monografia sui suoi lavori pittorici. La sua pittura si concentra in particolare sulla figura femminile e sul paesaggio, talvolta cercando una possibile integrazione tra l’uno e l’altra: gradualmente le figure femminili diventano paesaggi e i paesaggi figure. Sempre con una notevole sensibilità al colore e una assidua ricerca sui materiali per la pittura, che molto la coinvolgeva. E mai trascurando le sue attente indagini sulla cultura rustica e specificamente sui costumi tradizionali, in cui era diventata un’esperta e i cui colori confluivano anche nelle sue opere pittoriche. Solidale con le donne, ha fatto parte di associazioni femminili in cui ha portato la sua competenza, la sua eleganza e uno spirito collaborativo.
Dalmazio Ambrosioni
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