Martedì 21 maggio, allo Studio Foce (ore 21:00) avrà luogo Alma Latina, il consueto appuntamento dedicato ai balli caraibici. Ad animare la pista da ballo ci saranno i ballerini delle diverse scuole di danza luganesi.
La settimana del Foce prosegue all’insegna della musica. Martedì 22 maggio, sempre presso lo Studio Foce (ore 20:00), verranno invece ospitati gli Hang Massive, i più noti musicisti di Hang e Handpan. La band del Regno Unito / Svezia era già stata ospitata a Lugano nel 2017, città in cui avevano tenuto un concerto da tutto esaurito. Migliaia di persone partecipano ai loro concerti e oltre 100 milioni hanno visto i loro video musicali online. L’ultimo album, Luminous Emptiness 2018, ci porta in un viaggio interiore al di là della struttura e della forma. Lo spettacolo dal vivo della band viene costantemente perfezionato ed è arricchito da bellissime immagini in movimento, ispirate ad insegnamenti di saggezza senza tempo, ed effetti sonori, che affinano il già completo suono degli Hang Massive.
Il Teatro Foce accoglierà poi, venerdì 24 maggio (ore 20:30) lo spettacolo del medico Tito Bosia e dell’attore Kevin Blaser, L’incatenato. Si tratta della prima produzione della compagnia Ticinese Fluctus Teatro, fondata nel 2018 dallo stesso Kevin Blaser, con l’obiettivo di dar vita a produzioni teatrali contemporanee, ricercando con ironia tematiche significative nascoste all’interno dell’essere umano e mettendole in scena con testo, corpo, suono e immagini, espandendo così l’area di dialogo con il pubblico.
Questo progetto in particolare è scaturito dalla necessità di riflettere sul rapporto che la società occidentale contemporanea ha nei confronti dell’aiuto umanitario e dei suoi rappresentanti. Quali sono i sentimenti e le ragioni che spingono questi samaritani a dare il loro contributo e aiuto ad altri esseri umani? Empatia? Solidarietà? Sensi di colpa?… Questo è il groviglio di pensieri dal quale Tito Bosia e Kevin Blaser hanno attinto per la stesura de L’incatenato, un testo teatrale scritto per due attori che, intrecciando mito e attualità, parla della confusione che la generazione odierna sente nei confronti della disuguaglianza sociale.
Lo spettacolo, ispirandosi al Prometeo incatenato di Eschilo, intreccia mito e attualità: Prometeo è un medico volontario che presta servizio umanitario in una terra straziata dalla miseria; Zeus, invece, un ribelle spavaldo ed ebbro delle proprie idee. Una cella fa da cornice al loro scomodo dialogo. I rapporti tra i personaggi si stabiliscono subito. È chiaro chi tenga il coltello dalla parte del manico, chi sia il lupo e chi l’agnello, chi sia il savio e chi il folle. Chiaro… o forse no! Lo spettacolo, con cruda ironia, parla della confusione che si prova quando ci si scontra con problematiche globali. L’obiettivo della pièce, è quello di suscitare nello spettatore delle riflessioni su queste delicate tematiche, senza la pretesa di dare risposte politiche, ma investigando il comportamento che noi abbiamo nei confronti di questioni tanto sensibili. Le repliche dello spettacolo sono previste al Teatro Foce di Lugano il 25 maggio alle 20:30 e il 26 maggio alle 18:00, mentre al Teatro del Gatto di Ascona il 29 maggio alle 20:30.
Chiude la settimana del Foce La Milonga, serata danzante cui parteciperanno i ballerini della scuola New Style Dance. L’appuntamento è per domenica 26 maggio allo Studio Foce (ore 20:30).