Il monitoraggio delle frane mediante Interferometria Radar da satellite rappresenta uno dei metodi più innovativi nell’ambito della gestione dei pericoli naturali. Anche la SUPSI è attiva in questo settore ed ha perciò preso parte al TanDEM-X Science Meeting 2019 che si è tenuto dal 21 al 24 ottobre presso il Centro Aerospaziale Tedesco di Oberpfaffenhofen.
Esperti provenienti da tutto il mondo hanno presentato lo stato dell’arte della ricerca sul monitoraggio delle frane e hanno indicato la strada per le tecnologie future nel telerilevamento satellitare. Nel corso dell’annuale TerraSAR-X e TanDEM-X Science Meeting presso il DLR Oberpfaffenhofen è stato presentato uno studio sull’utilizzo dei dati satellitari per analizzare i movimenti di versante sopra Loderio in Valle di Blenio. In questo lavoro, coordinato dalla Gamma Remote Sensing (Tazio Strozzi, Rafael Caduff e Andrea Manconi) ha collaborato il professor Christian Ambrosi dell’Istituto scienze della Terra della SUPSI, docente nei corsi di laurea in Ingegneria civile e Architettura SUPSI.
Le due missioni satellitari radar TerraSAR-X e TanDEM-X forniscono dati indispensabili per la ricerca ambientale e climatica, e per una migliore comprensione del nostro pianeta. Le principali aree di ricerca includono foreste, oceani, spazi urbani, copertura del ghiaccio, ghiacciai, georischi, agricoltura, archeologia e sviluppo tecnologico.
In Svizzera, circa il sei percento del territorio è interessato da pericoli di instabilità sui terreni scoscesi. Soprattutto nelle aree alpine, le frane provocano ripetutamente incidenti gravi. È quindi di fondamentale importanza monitorare costantemente la velocità di movimento delle frane al fine di valutare la loro vulnerabilità e monitorare la loro attività nel tempo. L’interferometria SAR satellitare (InSAR) consente di registrare la deformazione della superficie su una vasta area e grazie a quesa tecnologia sono state pubblicate diverse mappe nazionali di deformazione del suolo in Norvegia, Germania e Inghilterra. Anche in Svizzera c’è un grande interesse nella creazione di mappe di deformazione e serie temporali di movimenti della superficie utilizzando InSAR.
L’altissima risoluzione spaziale dei dati TerraSAR-X consente di osservare movimenti di versante “invisibili” o molto lenti. Come riferisce Christian Ambrosi, professore e ricercatore della SUPSI «L’analisi dei dati SAR da satellite ci ha permesso di caratterizzare lo stato di attività di numerose frane in Ticino. La frana di Loderio è un esempio di frana attiva, molto lenta ma estesa con velocità di spostamento di pochi centimetri all’anno. Movimenti di questo tipo, talora non percettibili e che inducono poche evidenze sul terreno, sono molto diffusi nelle Alpi e nel Canton Ticino».