A Bolzano una prima della scultrice tedesca Charlotte Posenenske
Dall’11 settembre e fino al 28 maggio 2022 la Fondazione Antonio Dalle Nogare presenta a Bolzano la prima mostra italiana di Charlotte Posenenske, a cura di Vincenzo de Bellis.
Intitolata FROM B TO E AND MORE, è la prima retrospettiva di Charlotte Posenenske (1930-1985) in Italia e ripercorre l’evoluzione dell’artista, concentrandosi su una serie di opere realizzate all’incirca in un decennio. Si tratta di una figura centrale del movimento minimal tedesco, che lavorò prevalentemente con la scultura, ottenendo ampi riconoscimenti in Germania e sulla scena internazionale fino alla decisione, nel 1968, di dedicarsi alla sociologia.
Già nei suoi primi lavori su carta, presenti in mostra in una selezione di diciassette elementi, l’artista si dedica all’esplorazione dello spazio astratto. Il riconoscimento internazionale arriva con la concezione e l’esposizione di sei nuove serie scultoree, tra la fine del 1966 e l’inizio del 1968: Reliefs Serie A, B e C (Rilievi serie A, B e C), Vierkantrohre Serie D e DW (Tubi quadrati serie D e DW) e Drehflügel Serie E (Ante girevoli serie E). Ogni corpus di opere è costituito da più elementi, accuratamente progettati e prodotti in serie, secondo i disegni dell’artista. Gli elementi variano per forma, dimensione e complessità, ma sono accomunati dalle loro forme geometriche e dall’essere realizzati industrialmente a costi di produzioni bassissimi.
«Le cose che faccio sono variabili, il più semplici possibile, ed eternamente riproducibili», così l’artista riassunse il suo pensiero in una dichiarazione del 1968 pubblicata su Art International. Infatti, le sculture modulari possono essere spostate per creare configurazioni volumetriche differenti e invitano lo spettatore a un’esperienza estetica tanto visiva quanto spaziale. La mostra presenta cinque di queste serie scultoree, combinate in modalità scelte ad hoc per lo spazio della Fondazione Antonio Dalle Nogare.
Nella sua breve carriera artistica Posenenske ha esposto assieme ad Hanne Darboven, Donald Judd, Carl Andre e Sol LeWitt, con i quali condivideva l’interesse per la serialità e per il rigore formale delle forme geometriche, distinguendo però per la propria natura radicalmente aperta. Insistendo sui concetti di ripetizione e di fabbricazione industriale, Posenenske ha sviluppato una forma di minimalismo che, a differenza dei suoi contemporanei americani, affrontava le preoccupazioni socioeconomiche e politiche del 1968 al fine di ripensare lo status quo del mercato dell’arte e rifiutando le gerarchie culturali (cultura alta e cultura bassa) prestabilite.