Mostra

A Palazzo Reali un’esposizione dedicata a Gabriela Maria Müller vincitrice del Premio Artista Bally 2019

Gabriela Maria Müller si aggiudica il Premio Artista Bally dell’Anno 2019.

Dal 22 aprile al 17 maggio 2020 la Fondazione Bally e il Museo d’arte della Svizzera italiana le dedicano una mostra nella sede storica di Palazzo Reali.
Gabriela Maria Müller è l’artista vincitrice della dodicesima edizione del Premio Artista Bally dell’Anno 2019, selezionata dalla Fondazione per l’alta qualità e la significativa aderenza al tema “Sulla natura del mondo” dell’opera presentata. L’opera, intitolata Coeurs sacrés, invita a una riflessione sull’inarrestabilità dei mutamenti. Realizzata tra il 2018 e il 2019, prende la forma di una grande spirale composta da migliaia di semi essiccati provenienti da un’unica pianta di olmo avvolta in un voile intelaiato su legno, a sua volta posizionato entro una struttura quadrilatera di metallo. L’opera esprime l’amore dell’artista per la natura, l’unione tra il micro e il macrocosmo, tra il visibile e l’invisibile, tra il materiale e l’immateriale, attraverso una simbologia stratificata. I semi, singolarità essenziali, fragili e preziose, rappresentano potenti nuclei narrativi e generativi; la spirale, emblema di infinito e di perfezione riconducibile alla successione aurea di Fibonacci, richiama all’armonia e all’equilibrio delle ‘presenze’ naturali e ai loro cicli trasformativi; il velo è un invito alla scoperta dell’inviolabile mistero del mondo e della natura; il quadrato simboleggia la dimensione concettuale della soglia, oltre la quale ritrovare lo stupore e, al contempo, esperire il limite umano davanti all’immensità del creato. L’opera si presenta come una grande porta: un passaggio oltre il quale ritrovare la forza, la poesia e la meraviglia del mondo naturale.

L’opera Coeurs sacrés.

Nata nel 1963 a Teufen (Cantone Appenzello) e ticinese d’adozione, Gabriela Maria Müller è essenzialmente autodidatta, avendo frequentato alcuni corsi presso la Scuola di Arti Applicate a San Gallo. Grazie alla successiva formazione in ergoterapia ha potuto ampliare ulteriormente le sue conoscenze tecniche e artigianali, utilizzando in maniera versatile pittura, scultura, arte oggettuale, arte tessile, installazioni e video. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche, tra cui quella del Cantone Ticino, oltre che di raccolte private. Ha esposto a Parigi e a Venezia nel 2017, nonché in Ticino, presso il Museo Villa Pia legato alla Fondazione d’arte Erich Lindenberg a Porza nel 2016 e il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto nel 2019. Dal suo profondo e delicato rapporto con la natura, sviluppatosi in un ambito familiare contadino, l’artista trae un’inesauribile fonte d’ispirazione che si riflette in ognuna delle sue opere: il suo procedimento artistico si sviluppa attraverso una minuziosa elaborazione di elementi naturali (quali semi, foglie, soffioni, polline e terra) che dà vita a nuove e ricercate forme che si vengono a porre in relazione con la struttura entro la quale si materializzano.
Dal 22 aprile al 17 maggio 2020 l’opera premiata verrà esposta al MASI, al piano terra della storica sede di Palazzo Reali, in dialogo con una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2020. Protagonista della mostra è la natura, indagata in ogni suo particolare, in un allestimento che pone in relazione tra loro le opere realizzate attraverso un lento e silente lavoro manuale. Nei lavori in mostra è possibile percepire la vibrazione degli stati d’animo dell’artista e cogliere passaggi del suo percorso interiore, intimamente legato alla sacralità della natura.
La mostra è un primo rilevante risultato del pluriannuale accordo di collaborazione siglato tra il MASI Lugano e la Fondazione Bally per la Cultura nel 2019.

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