Ada D’Adamo vince il Premio Strega 2023
Come d’aria di Ada D’Adamo (edito da Elliot) ha vinto la 77esima edizione del Premio Strega con 185 voti. Nella cornice del giardino del Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, la presentatrice Geppi Cucciari ha consegnato il premio postumo (la scrittrice è scomparsa dopo una lunga malattia prima ancora di sapere di essere finita nella cinquina) al marito Alfredo Favi, che lo ha definito «un premio inaspettato e meritato». Loretta Santini, editrice della Elliot, ha ringraziato «tutti quelli che hanno creduto in questo libro» rifiutato da molti editori. La cinquina degli autori finalisti era composta anche da Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli – 170 voti), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo – 75 voti), Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi – 72 voti), Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori – 59 voti). Come d’aria aveva già vinto lo Strega Off 2023, votazione parallela che tradizionalmente si tiene al Monk di Roma nella serata che precede quella ufficiale di Villa Giulia, e il Premio Strega Giovani, assegnato dai lettori delle scuole.
Ada D’Adamo in Come d’aria racconta la nascita e i primi anni della figlia Daria, affetta da una grave malattia congenita. Quando Ada stessa scopre nel 2017 di avere a sua volta un tumore e di doversi sottoporre a cure molto pesanti la sua paura principale è quella di perdere il contatto fisico con Daria, che è parte fondamentale della comunicazione con un figlio che ha delle fragilità così importanti. «Avere un figlio invalido – scrive D’Adamo nel suo memoir – significa essere soli. Irrimediabilmente, definitivamente soli. Indietro non si torna. Uguale a prima non sarà più. È come se dentro di te si fosse accomodato il punteruolo delle palme che rosicchia la pianta dall’interno piano piano, la trasforma in un involucro pieno di segatura. La superficie resta uguale, ma sotto i bordi, sotto la pelle, non resta più niente. La solitudine è fatta di puntini piccoli, uno vicino all’altro. Non te ne accorgi». «Il titolo del libro», ha detto la direttrice del Salone del libro di Torino, Annalena Benini, intervenuta per presentare l’opera dell’autrice scomparsa, «è un richiamo sia al nome della figlia, Daria, sia alla danza, alla possibilità di librarsi». La scrittrice Elena Stancanelli, che assieme a Carola Susani aveva spinto D’Adamo a scrivere la propria storia, ha aggiunto: «Questo è un libro fortemente politico, che dice quali sono le difficoltà che certe famiglie devono affrontare in seguito a tremendi errori medici».
Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri il direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi, che ha anche ricordato Elena Milashina la giornalista ucraina considerata l’erede di Anna Politkovskaya ferita recentemente in Cecenia, e Mario Desiati, Premio Strega 2022 e presidente di seggio per questa edizione.