Addio a Louise Gluck, Nobel per la letteratura 2020
Louise Glück, la scrittrice americana insignita nel 2020 del massimo riconoscimento mondiale per la letteratura, è scomparsa lo scorso 13 ottobre all’età di ottant’anni. Poetessa e saggista nata a New York nel 1943, Louise Glück era considerata una delle voci più note e influenti della letteratura mondiale. Già Premio Pulitzer per la poesia nel 1993, e vincitrice nel National Book Award nel 2014, la scrittrice conta nel suo folto catalogo dodici antologie di poesie, a partire da Firstborn, risalente al 1968. Venne insignita del Premio Nobel per la Letteratura 2020, «per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende l’esistenza individuale universale». La poetessa convinse i critici per lo stile controllato ed elegante con cui assorbe lunghe sequenze narrative di tratto confessionale che ricordano la poesia di Robert Lowell, Sylvia Plath e Anne Sexton. Con la sua poesia evoca schegge memoriali rielaborando temi come l’isolamento e la solitudine, i rapporti familiari e la morte, in un tono insieme colloquiale e meditativo. Tra le sue opere si ricordano: Faithful and Virtuous Night (2014), A Village Life (2009), Averno (2006; Averno, traduzione di Massimo Bacigalupo, Libreria Dante & Descartes, 2019), The Seven Ages (2001), Vita Nova (1999), Meadowlands (1996), The Wild Iris (1992; L’iris selvatico, traduzione di Massimo Bacigalupo, Giano, 2003), Ararat (1990), The Triumph of Achilles (1985).