Addio al giornalista Arrigo Levi
Il giornalista e saggista Arrigo Levi è morto questa notte, all’età di 94 anni. Era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate all’età: in ospedale, quando aveva sentito approssimarsi la fine, ha cantato l’Inno d’Israele e una filastrocca modenese legata probabilmente alla sua infanzia.
Nato il 17 luglio 1926, Levi apparteneva a una famiglia della Comunità ebraica di Modena. Corrispondente da Londra per la Gazzetta del popolo e il Corriere di informazione, si trasferì, nel 1960, a Mosca come corrispondente del Corriere della sera. Nel 1965 divenne inviato speciale de Il Giorno. Dal 1973 al 1978 fu direttore del quotidiano La Stampa. Redattore per molti anni del radiogiornale televisivo, è stato anche redattore a Londra della BBC e, più recentemente, columnist del settimanale americano Newsweek.
Il nome di Levi è associato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam (1981), Punto sette e Punto sette, una vita. Ha lavorato anche per Canale 5, guidando il programma Tivu’ Tivu’ con Angelo Campanella (dal 1987 al 1988). In seguito è tornato in Rai, con le trasmissioni I giorni dell’infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale è stato anche autore. Nel 1999, su Raiuno, ha condotto C’era una volta la Russia.
Arrigo Levi scrisse numerosi saggi; tra i più importanti: Il potere in Russia, Bologna 1965; Televisione all’italiana, Milano 1967; Viaggio fra gli economisti, Bologna 1970; PCI: la lunga marcia verso il potere, Milano 1971. È stato inoltre coautore de Il comunismo da Budapest a Praga, Roma 1969, e Dilemmas of change in Soviet politics, New York 1969.