Addio all’italianista William Spaggiari
Lo storico della letteratura italiana William Spaggiari è morto sabato 19 ottobre a Bellinzona, all’età di 76 anni. Questo giovedì, 24 ottobre, avrebbe presentato alla Biblioteca cantonale di Lugano l’antologia da lui curata, insieme ad Aurelio Sargenti, e intitolata Alessandro Manzoni e la Svizzera italiana (Giampiero Casagrande editore 2023). L’incontro, con inizio alle ore 18.00, diventerà così anche l’occasione di omaggiare Spaggiari, che verrà ricordato da Gianmarco Gaspari, Professore di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi dell’Insubria e dall’italianista Sargenti. Modera la serata Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dal Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento di Verona: «È con dolore e commozione che vi comunichiamo che William Spaggiari (Reggio Emilia, 10 marzo 1948 – Bellinzona, 19 ottobre 2024) ci ha lasciati. Docente di Letteratura italiana all’Università di Parma dal 1972 al 2004 e alla Statale di Milano dal 2005-2018 (come ricercatore dal 1981, come professore associato dal 1998 e come professore ordinario dal 2001); Spaggiari diresse la collana “Palinsesti. Testi e studi di letteratura italiana” (Milano, Led), fu Condirettore e poi Direttore emerito della rivista “Studi e problemi di critica testuale”, membro dell’Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere (Milano), dell’Accademia Ambrosiana. Classe di Italianistica (Milano), del Centro di Studi Muratoriani (Modena), dell’Accademia dell’Arcadia (Roma) e del Comitato Scientifico del C.R.E.S. (Verona), e componente di numerosi Comitati scientifici di riviste, collane ed Edizioni Nazionali (“Opere” di Giuseppe Parini, Pisa-Roma; “Opere” di Giosuè Carducci, Bologna-Modena; “Opere” di Vincenzo Monti). Fu studioso raffinato e arguto soprattutto di questioni e autori dei secoli XVIII e XIX, ma alcuni suoi contributi riguardano Dante, le corti settentrionali del primo Cinquecento, la prosa epistolare del Seicento (Daniello Bartoli), il Novecento (Svevo, Pasolini, Bassani, Tabucchi). Tra i suoi lavori più importanti: La favolosa età dei patriarchi. Percorsi del classicismo da Metastasio a Carducci (1996), L’eremita degli Appennini. Leopardi e altri studi di primo Ottocento (2000), 1782. Studi di italianistica (2004), Carducci e la storia (2014), “Dante nel Sette-Ottocento” (2022). Ha curato edizioni di Leopardi (Lettere agli amici di Toscana, 1990), Giordani (Il peccato impossibile, 2002), Algarotti (Saggio sopra la pittura, Roma, 2000; Viaggi di Russia, 2006), Carducci (Poesie, 2007). Ci mancherà come studioso insigne e come uomo profondamente buono e onesto».
Si sono uniti agli omaggi il Prof. Aurelio Sargenti, che lo ha definito «uno studioso colto, raffinato e generoso» e l’Associazione degli italianisti, che lo ha ricordato per la sua «intensa e ricca produzione», che è «sempre stata sorretta dall’attenzione per il dato documentario, dall’interesse per la ricezione e la fortuna dei testi, dal ricorso a strumenti di indagine aperti alla filologia, alla storia e al dialogo fra le discipline». La scomparsa di Spaggiari, conclude l’ADI, «lascia in tutti coloro che lo hanno conosciuto il ricordo di uno studioso profondo, rigoroso, disponibile, capace di creare una vasta rete di relazioni e collaborazioni; e la gratitudine per una lezione scientifica e umana di indimenticabile eleganza».