Grande successo e grande riscontro, così si può definire la rassegna cinematografica in memoria di Pasolini organizzata ad Airolo in questi giorni (dal 16 al 19 agosto) con ingresso libero. L’iniziativa è nata – in collaborazione dell’Associazione Airolo in transizione e del Cinema Leventina – in occasione della ricorrenza del 100° anniversario della nascita dell’intellettuale Pier Paolo Pasolini (5 marzo 1922), e il pubblico presente in sala supera di gran lunga tutte le aspettative. Ma a sorprendere ancora di più la giovane studentessa universitaria che ha lanciato l’idea della rassegna, si chiama Nina Altoni (20 anni) studia letteratura italiana e cinema presso l’Università di Losanna e il suo spiccato interesse per la figura di Pier Paolo Pasolini l’ha spinta a organizzare – nel proprio paese natale – una micro-rassegna cinematografica dedicata al poeta, regista, scrittore, intellettuale italiano.
«Fin da bambina ho amato la letteratura, mi ha accompagnato e aiutato in varie fasi della mia vita. Ho scoperto Pasolini grazie alla pandemia e l’ho vissuto al contrario, prima dalla sua cinematografia, poi i romanzi e le sue poesie – spiega Nina – Mi ha colpito molto la sua profondità e il suo impegno sociale. È stata una figura molto intensa». Un profilo umano e artistico, quello di Pasolini, spesso al centro di varie critiche, eppure non si può negare che fu uno degli intellettuali più importanti del secondo dopoguerra oltre che un meticoloso interprete della neo Italia repubblicana. Un uomo senza paura di scagliarsi contro la borghesia a favore degli oppressi. Il suo fu sempre un pensiero indipendente mai influenzato da interessi personali, privo di paura nell’essere costantemente controcorrente.
Pasolini, ieri e oggi, spicca soprattutto per la sua capacità di scrittura e d’interpretazione del mondo, la sua era una descrizione senza fronzoli, ma diretta e cruda nel bene e nel male. Per lui la cultura doveva intervenire nella realtà affermando dei valori. Forse è proprio questo che nel piccolo paese di Airolo, la rassegna cinematografica dedicata a Pasolini ha riscontrato un successo inatteso, dando occasione alle generazioni più giovani di scoprirlo e a quelle più vecchie di rivalutarlo ed esplorarlo. «Non mi aspettavo la sala piena già dalla prima sera – confessa Nina Altoni – Ho cercato di proporre questa rassegna sperando che la voce si spargesse e che venisse anche apprezzato un’iniziativa di questo genere in un paesino piccolo come Airolo, spingendo anche le persone da fuori a partecipare all’iniziativa. Sono immensamente grata a tutti coloro che hanno deciso di partecipare.»
La rassegna propone un totale di quattro film – selezionati personalmente da Nina Altoni – che ripercorrono il percorso cinematografico di Pasolini, si è partiti con la pellicola Mamma Roma (1962) qui spicca il legame del regista con il Neorealismo, poi si è passati a Teorema (1968) che come rivela Nina «è la fase più impegnata, più retrospettiva ed esistenziale di Pasolini». Stasera, giovedì 18 agosto, sarà la volta de Il Decameron (1971) con l’introduzione del poeta Fabio Pusterla, «Questa è la fase dove riconsidera la vita sotto un aspetto più gioiso e giocoso»; la rassegna si concluderà domani, venerdì 19 agosto con Salò (1975), uscito postumo alla morte del grande regista – assassinato in quello stesso anno. Ospite di questo ultimo appuntamento, lo scrittore e poeta Tommaso Soldini.
Un autore controverso e ricco di simbolismi, lo si può definire poliedrico per la sua capacità d’immergersi in diverse forme d’arte ed espressione, ma la sua forza è anche la sua condanna, perchè se da un lato Pier Paolo Pasolini fu innovatore e si oppose a qualsiasi forma d’ipocrisia, dall’altra la sua arte priva di falsi perbenismi lo portò a essere fortemente criticato e non sempre amato. Innegabile è però che il suo fu un cinema libero e nuovo, la sua scrittura sempre senza filtri ha fatto delle sue opere un segno di dichiarazione. Un’eredità letteraria e cinematografica che può tra una generazione e l’altra accendere una scintilla artistica e non solo…
«Una frase che mi piace molto – rivela Nina Altoni – dice: “Nessuna vita è insensata se volta ad alleviare i fardelli altrui”, ecco credo che se al posto della parola “vita” mettessimo la parola letteratura, possiamo dire che nessun racconto è inutile se volto ad alleviare i fardelli altrui, o nel caso di Pasolini di se stesso».
MEA