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Al via la 24esima edizione di Poestate

E’ iniziata stasera la 24esima edizione di Poestate, che quest’anno si svolgerà virtualmente dal 4 al 6 giugno a partire dalle 18.00; questa modalità alternativa è stata pensata come risposta alla recente pandemia ed emergenza sanitaria. Non cambia però la formula del festival, che rimane sempre quella storica con numerosi ospiti nazionali ed internazionali, con la consueta rosa letteraria che spazia dagli autori affermati agli autori emergenti, dal vate alle nuove scoperte, dalle letture classiche alle avanguardie, dalle performance alle produzioni sperimentali.

Di seguito, alcuni tra gli interventi della prima serata.

Ha aperto il Festival Lia Galli (Sorengo, 1986), che ha letto alcune pagine della sua raccolta di poesie Costellazioni distoniche (2019). L’opera è strutturata in tre sezioni – intitolate Tiresia, Ecate e Sisifo – ciascuna aperta da una città che delinea l’atmosfera e lo scenario entro cui si muovono le poesie della sezione. In Tiresia vanno in scena le nevrosi dell’io, in Ecate l’io si apre al dialogo con l’altro, mentre in Sisifo fanno irruzione il mondo moderno e l’ipocrisia della società contemporanea.

A seguire, lo scrittore Giovanni Ardemagni ha letto una recensione del suo libro Un momento fa, forse (2019), un romanzo che tratta il tema caldo e molto sentito della disoccupazione e dei licenziamenti, una triste e grave realtà mai come oggi.

E’ poi il momento di Ava Loiacono, musicista, attrice, ventriloqua ed insegnante del metodo Dalcroze, che ha cantato una canzone, o meglio, l’ha fatta cantare da uno dei suoi pupazzi. Nel 2006 Ava Loiacono ha fondato con Mauro Guindani la compagnia Il Funambolo ed ha creato diversi spettacoli che la vedono sulla scena internazionale come attrice solista, burattinaia, ventriloqua e musicista.

Tra i tanti, si sono susseguiti gli interventi  degli scrittori Amos Mattio, che ha letto alcune pagine del suo libro  Il vizio di sistema Marco Pelliccioli, che ha letto un estratto del suo  L’inganno della superficie. 

C’è stato poi un dialogo molto stimolante tra il poeta e critico letterario Gilberto Isella e la giornalista e poetessa Anna Maria di Brina, che da anni vive e lavora a Lugano. Quest’ultima ha letto e commentato con Gilberto Isella tre poesie da lei scritte e contenute nel libro All’orizzonte, i fari (2018). La prima è stata In viaggio, nella quale emerge la visione della poesia dell’autrice, secondo la quale il poeta è un minatore che si cala nelle gallerie più profonde dell’anima;  la seconda poesia letta è stata La nostra forma che parla del rapporto del nostro corpo con la natura, che è in simbiosi con l’essere umano; infine, sempre sul tema del rapporto con la natura e delle sue nostalgiche corrispondenze, è stata letta la poesia Come un uccello.

In seguito c’è stato uno scambio interessante tra la scrittrice e giornalista Gaia Grimani ed il poeta Massimo Daviddi, i quali hanno rispettivamente letto l’uno alcuni passaggi di un libro dell’altro. In particolare, Massimo Daviddi ha letto alcune poesie tratte dalla raccolta della Grimani Il frutto proibito (La Vita Felice, Milano, 2018), mentre Gaia Grimani ha letto e commentato alcune poesie dell’amico e collega Daviddi, tratte dalla raccolta Madre Assenza, edizioni La Vita Felice 2017.

Sul finale, Rodolfo Cerè, chef di professione, che coltiva l’espressività creativa nel quotidiano attraverso la ricerca poetica del cibo e nel nutrimento delle parole, ha letto alcune parti del suo libro Il giorno del panettiere (2019).

Poestate 2020 può essere seguito live via web sulle piattaforme di Ticinonline: Poestate.ch, Piazzaticino.ch, Facebook.com/ticinonline.ch, Youtube.com/ticinonline; nei giorni successivi al live il materiale passerà sul canale youtube di Poestate.

Per maggiori informazioni e per conoscere nel dettaglio il programma di domani e di sabato, visitare il sito del Festival.

Nazarena Bignami

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