La Svizzera è uno dei Paesi europei che vantano la maggior percentuale di coproduzioni, con 25 film nel 2018. «Le coproduzioni facilitano la distribuzione dei film all’estero e contribuiscono alla visibilità della cinematografia svizzera ai festival internazionali». È quanto affermato dal consigliere federale Alain Berset a Locarno in occasione di un incontro con la stampa, durante il quale ha sottolineato che in futuro la politica culturale della Confederazione considererà maggiormente gli sviluppi tecnologici e sociali, con particolare attenzione alla digitalizzazione e alla parità tra i sessi.
Essendo la Svizzera un Paese linguisticamente e culturalmente eterogeneo, il suo cinema dipende dalle coproduzioni internazionali, che proprio per questo sono promosse dall’Ufficio federale della cultura. Al momento sono in essere accordi di produzione bi e trilaterali con numerosi Paesi, europei e non: Germania e Austria, Francia, Italia, Comunità francofona del Belgio, Lussemburgo, Canada e Messico. Inoltre, la Svizzera ha sottoscritto la versione riveduta della Convenzione europea sulla coproduzione cinematografica, in vigore dall’agosto del 2019, che fissa le condizioni da soddisfare affinché le coproduzioni cinematografiche siano equiparate ai film nazionali e possano fruire di vantaggi nella commercializzazione.
Nel 2018 la Promozione degli investimenti cinematografici in Svizzera (PICS) ha registrato un leggero incremento delle coproduzioni minoritarie girate nel nostro Paese. Le coproduzioni dovrebbero inoltre essere agevolate dall’introduzione di un nuovo sistema di valutazione per la promozione cinematografica. Dal 2014, la Svizzera non partecipa più al programma europeo di promozione cinematografica MEDIA. Da allora sono state introdotte misure nazionali che compensano i principali svantaggi dovuti a questa situazione e sostengono i progetti svizzeri di respiro europeo.
Messaggio sulla cultura 2021–2024: politica culturale nel segno della trasformazione digitale
Il cinema riveste un ruolo importante nel messaggio sulla cultura 2021–2024, attualmente in consultazione, che pone l’accento sulla trasformazione digitale, la quale incide notevolmente sulla produzione, la fruizione e l’archiviazione dei film. La digitalizzazione offre nuove opportunità per rendere il patrimonio cinematografico svizzero disponibile e accessibile al pubblico a lungo termine. La Confederazione discuterà con diversi partner per garantire che i film prodotti prevalentemente con fondi federali siano accessibili al pubblico anche dopo la commercializzazione. I fornitori di piattaforme cinematografiche on-line saranno inoltre obbligati a investire nel cinema svizzero una parte delle entrate generate in Svizzera, promuovendo così la produzione cinematografica del nostro Paese.
La politica di promozione cinematografica mira anche all’uguaglianza tra uomini e donne: vengono infatti mantenute le misure per promuovere le cineaste. Raccogliendo dati statistici affidabili sul settore cinematografico, l’UFC sta inoltre ponendo le basi per un dibattito approfondito sulla parità tra i sessi nella cinematografia svizzera.