Ultimo fine settimana per visitare la mostra Alice e il chiostro delle meraviglie (è infatti aperta solo il sabato e la domenica, dalle 14 alle 18, e chiuderà il 28 luglio) dell’artista Ettore Antonini. Dopo aver frequentato a Milano la Scuola d’Arte Superiore applicata all’Industria del Castello Sforzesco, si è dedicato a partire dagli anni ’70 all’attività di grafico-illustratore. Antonini è un volto noto nel mondo dell’illustrazione: prima di Alice nel Paese delle Meraviglie si è precedentemente occupato di opere letterarie quali Don Chisciotte e Pinocchio.
Settanta le sue opere in mostra nel capolavoro di arte romanica del Chiostro di Voltorre, realizzate in venti anni di attività. Illustrazioni, incisioni e sculture ci accompagnano nel meraviglioso mondo partorito dalla geniale mente di Lewis Carroll in una dimensione immaginativa che si fonde curiosamente con la cornice medievale. Ad accogliere il visitatore oltre all’artista in persona, un’installazione con la figura di Alice a grandezza naturale con le immancabili carte. Nelle sale sono poi disposte le opere di Antonini a seconda della tecnica utilizzata. Quasi una sorta di labirinto onirico che richiama la struttura del libro, l’esposizione ha colpito immediatamente la mia fantasia.
Si torna bambini a guardare le illustrazioni di Alice in compagnia del Bianconiglio, del Cappellaio matto e della Regina di Cuori. È però un’Alice che sembra a tratti già adolescente quella che ci viene presentata dalla magistrale mano di Antonini che mescola sapientemente influenze futuriste e originalità.
Se le illustrazioni mi hanno colpito principalmente per l’uso sapiente dei colori e per la raffinatezza del tratto, le eleganti incisioni dell’artista mi hanno conquistata soprattutto per i chiaroscuri sapientemente dosati. Un lavoro indubbiamente molto pregevole e molto fine che si serve anche di tecniche antiche quali la xilografia, la calcografia e l’acqua forte.
Molto apprezzabile per il visitatore è il fatto che in una delle sale sia collocato un pannello che spiega in cosa consistano esattamente le varie tecniche utilizzate dall’artista: un tocco didattico che consente al pubblico di scoprire e capire ancora di più il lavoro di Antonini.
In un’altra stanza è inoltre possibile immergersi completamente nelle avventure di Alice: non soltanto è riprodotta la tavola con una tra le più iconiche scene dell’opera (l’incontro con il Cappellaio Matto) ma è possibile fermarsi a sentire il profumo di tisane dai nomi originali e creativi che rimandano perfettamente al mondo di Carroll.
Si susseguono nelle varie sale, oltre a incisioni e illustrazioni, anche una serie di sculture che sottolineano la poliedricità dell’artista. Il percorso è poi arricchito anche da divertenti installazioni scenografiche a cura dell’Associazione Luminanda di Como e del Centro Remida di Varese che per l’occasione hanno anche progettato una serie di laboratori legati alla mostra per bambini dai 4 a 12 anni e per adulti.
L’esposizione ha sicuramente il pregio di poter incontrare i gusti di grandi e piccini; per opinione prettamente personale le opere che ho preferito sono state le pregevoli incisioni in bianco e nero per i giochi di chiaroscuro. Una menzione meritano però sicuramente anche le illustrazioni: in particolare il trittico che mostra Alice intenta a inseguire il Bianconiglio, pensata quasi come un divertissement.
L’allestimento della mostra è estremamente curato: si tratta di una chicca imperdibile per gli appassionati dell’opera di Carroll, ma anche per chi ama il mondo dell’illustrazione e dell’incisione; è inoltre l’occasione per visitare un meraviglioso sito artistico medievale immerso in una quieta e pacifica cornice naturale.
Una piccola notazione: la mostra è totalmente gratuita e il ricavato dei gadget in vendita è devoluto all’Associazione Dynamo Camp che offre gratuitamente programmi di Terapia ricreativa rivolta a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche.
Francesca Rossetti