“Date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare tutto” (Oscar Wilde)
I Castelli delle donne è il risultato di un progetto il cui obiettivo è quello di unire in un unico percorso i castelli tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia, a determinate figure femminili: luoghi in cui donne hanno lasciato negli anni la propria impronta, cosicché i visitatori possano percepire e riscoprire l’influenza che queste figure hanno avuto sul territorio circostante.
Un territorio da scoprire e da vivere, ricco di arte, storia e cultura e dove attraverso la valorizzazione di dimore, castelli e borghi antichi spiccano quelle figure femminile che dal Medioevo all’età moderna hanno segnato la storia del territorio italiano e non solo. Un percorso, quello de I Castelli delle donne, fatto di luoghi affascinanti circondati da boschi e giardini suggestivi che creano un’atmosfera quasi fiabesca.
Chi sono le protagoniste di questo percorso?
Matilde Canossa
A partire dal Medioevo italiano troviamo Matilde Canossa, una potente feudataria molto vicina al Papato tanto da fungere come mediatrice e garante in quello che viene ricordato come “Il perdono di Canossa”: dove Papa Gregorio VII revoca la scomunica destinata all’imperatore Enrico IV e reintegra i suoi poteri proprio al Castello di Canossa.
Nell’arco della sua vita Matilde si contraddistingue per forza d’animo, riuscendo per questo a dominare un ampio territorio che comprendeva non solo la zona dell’Emilia e la Romagna ma anche la Lombardia e la Toscana. La sua figura non è legata solo al Castello di Canossa, ma anche alla Rocca di Reggiolo e al Castello di Bianello. Quest’ultimo era dimora della madre, Beatrice di Lorena, e luogo nel quale proprio Matilde viene incoronata regina dall’imperatore Enrico V. Ma la dimora del cuore per questa regina resta il Castello di Carpineti, il più alto tra le fortezze Appenniniche, si trova su una sella rocciosa che domina la valle del Secchia.
Maria Bertolani Del Rio
Tra la fine del 1800 e inizio 1900 a essere legata al mito Matilde di Canossa, c’è Maria Bertolani Del Rio, medico, scienziata e storica reggiana; è la prima a studiare il maniero sul Colle di Sarzano appartenente alla dinastia Canossa e sempre la Del Rio fonda il progetto di arte e design conosciuto come “Ars Canusina“, è così che si da inizio alla sperimentazione e alla creazione di manufatti di pregio che tramandano armonie perdute nella nobile lingua europea dello stile romanico. Oggi Ars Canusina® è identificato come l’artigiano artistico tipico dell’Emilia mediopadana e appenninica e proprio all’interno del mastio del Castello di Sarzano c’è una sala dedicatagli.
Maria Luigia d’Austria
La Rocca Sanvitale di Sala Baganza si trova in provincia di Parma (Italia) ed è legata alla figura di Maria Luigia d’Austria, imperatrice dei francesi, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, e moglie di Napoleone.
Questa Rocca ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nel sistema difensivo dei castelli parmesi soprattutto tra il 1400 e il 1500. Mentre nella prima metà del 1800 diviene dimore dell’imperatrice e dei suoi due figli. All’interno di questa storica fortezza possiamo ammirare affreschi e decorazioni cinquecentesche a mano di Orazio Samacchini, Bernardino Campi e Cesare Baglione; e opere settecentesche di Sebastiano Galeotti. Inoltre è possibile visitare il Museo del vino che si trova nelle cantine della Rocca, attraverso cui si vuole valorizzare il vino di Parma e la sua storia.
Barbara Sanseverino
Barbara Sanseverino è originaria di Milano ma si stabilisce a Colorno (provincia di Parma) dopo le nozze con Gilberto Sanvitale, signore di Sala Baganza. A questa figura femminile è legato il Palazzo di Colorno, o meglio il suo giardino in stile “all’italiana” conosciuto per la sua eleganza, tanto da esserne celebrato nelle opere dei grandi poeti dell’epoca (fine 1500 – inizio 1600).
Barbara Sanseverino è conosciuta per essere stata una donna colta e amante dell’arte, difatti raccolse nel palazzo di Colorno opere di grandi artisti come Tiziano, Gerolamo Mazzola Bedoli, Giulio Romano, Andrea del Sarto, Correggio, Parmigianino e una straordinaria raccolta di cammei antichi.
Maddalena Dolzani, Bianca Maria Scotti, Maria Teresa Zangrandi
In tre epoche diverse, tre donne diverse hanno, ognuna a modo proprio, contribuito alla bellezza e alla storia del Castello di San Pietro in Cerro (provincia di Piacenza, Italia). A partire dal 1421 con la contessa Maddalena Dolzani che grazie al suo matrimonio con Bartolomeo Barattieri porta in dote vari terreni che vengono inglobato al maniero. Poi nel 1500 fu la volta di Bianca Maria Scotti la cui unione con la famiglia Barattieri è sugellata nel fregio del salone rosa; e infine nel 1800 Maria Teresa Zangrandi, donna di grande sensibilità artistica e a cui è attribuito il ciclo pittorico all’interno del salone d’onore del Castello (firmato con il possibile pseudonimo Leonardo Hernani Magu).
Maria Ruspoli Gramont
Nel territorio di Vernasca (provincia di Piacenza) sorge il Castello di Vigoleno, il cui borgo fortificato risalente al medioevo è ancora oggi ben conservato; proprio per questo è considerato tra i borghi più belli d’Italia. Nel Novecento la duchessa Maria Ruspoli Gramont trasformama il castello in una sede di incontri culturali e mondani frequentato da grandi artisti del tempo come Max Ernst che qui dipinse La foresta imbalsamata e scrittori come Gabriele D’Annunzio.
Questo particolare ma suggestivo viaggio nei Castelli delle Donne è possibile grazie al nuovo ente pubblico di promo-commercializzazione turistica dell’area delle tre provincie conosciuto come Destinazione Turistica Emilia, e la cui Presidente Natalia Maramotti, afferma che ad oggi l’Ente «comprende 50 rocche, castelli, dimore storiche di età diverse, dal Castello di Canossa degli anni 1000 a quello di Torrechiara, teatro del film Ladyhawke».
Per maggiori informazioni su questo percorso che lega donne carismatiche a dimore storiche, visitare il sito: www.icastellidelledonne.it
M.E.A.