Andrea Zanzotto “tra cielo e terra”, la conferenza all’USI
Poeti del Novecento, il ciclo di incontri promosso dall’Istituto di studi italiani dell’USI, dopo le conferenze di Fabio Pusterla e di Arnaldo Soldani, prosegue con Umberto Motta, che terrà una lezione intitolata Tra cielo e terra. Zanzotto verticale e orizzontale. L’appuntamento è per lunedì 17 ottobre, alle ore 18.00, nell’Auditorium del Campus Ovest dell’USI.
La lettura intende proporre un attraversamento di tutto il corpus poetico di Andrea Zanzotto, dalla prima raccolta, Dietro il paesaggio, del 1951, fino al conclusivo libro, Conglomerati, del 2009, seguendo i due grandi temi che definiscono il campo di investigazione dell’autore: la natura e l’amore, ovvero l’interrogazione perpetua del mondo, a cui, nel tempo e nello spazio, gli uomini infliggono infinite forme di male, e il rovello intorno a ciò che, nonostante tutto, continua forse a rendere la vita sacra e meritevole di essere vissuta. Viene così accostata la complessa questione della religiosità di Zanzotto, nella cui cultura la matrice laica, scientista e illuminista, entra in tensione con le provocazioni e gli enigmi della rivelazione cristiana.
Della poesia di Zanzotto, in particolare, è così identificato ed esemplificato il filone più propriamente elegiaco. Esso domina nelle prime raccolte, che si situano in una zona stilistica ambigua e originale, fra ermetismo, surrealismo ed espressionismo, e viene quindi declinato in modi più spiccatamente tragici nei libri successivi alla svolta degli anni Sessanta. La mercificazione, dominante sull’orizzonte mondano, non soffoca tuttavia e anzi ulteriormente stimola il côté hölderliniano, che risospinge il poeta alla ricerca della scintilla misteriosa della vita che basta a sé stessa.