Se volete sapere chi è Anissa Helou avete due possibilità e una non esclude l’altra: andate sul suo blog anissa.com e andate a sentirla venerdì 17 agosto alle 18.30 nella Sala 3 del LAC. Non è la sua prima a Lugano, ho avuto l’occasione di incontrarla nel 2015 e sono contenta di sapere che tornerà per una conferenza pubblica dal titolo Culture on the table (La cultura in tavola) nell’ambito di MEM –Middle East Mediterranean Summer Summit.
Un evento a più voci che vedrà confrontarsi 150 giovani di oltre 30 Paesi della regione del Medio Oriente Mediterraneo e dell’Europa con alte autorità politiche, esperti, intellettuali e imprenditori della regione. L’obiettivo è di immaginare soluzioni innovative per costruire occasioni concrete di dialogo e di sviluppo. L’evento, oltre ad offrire ai partecipanti una preziosa piattaforma di approfondimento, mira a coinvolgere anche il più ampio pubblico proponendo, in parallelo al Summit, sette eventi (tutti gratuiti e aperti al pubblico) che avranno luogo dal 17 al 25 agosto.
A fare da apripista sarà appunto Anissa Helou, chef, blogger e scrittrice o, più semplicemente, donna raffinata e di grande cultura, decisa e ambiziosa che nella vita ha sempre seguito il suo istinto e i suoi talenti e le ha detto bene. A lei piace dire che la sua storia la raccontano i suoi capelli ricci, indomiti, forti. Nata a Beirut da padre siriano e madre libanese, terminati gli studi in una scuola conventuale francese, Anissa Helou è andata a Londra con l’ambizione di diventare arredatrice di interni. Da qui in avanti, professionalmente parlando, la strada è sempre stata in salita e non si è mai annoiata: prima rappresentante di Sotheby per il Medio Oriente, poi proprietaria di un negozio di antiquariato a Parigi e, infine, consulente d’arte per diversi membri della famiglia regnante dell’Emirato del Kuwait. In quel periodo inizia a viaggiare molto, a collezionare oggetti e opere d’arte per se stessa che poi troveranno casa nella sua abitazione vittoriana a Londra trasformandola, come lei narra sul suo blog, in una grotta di Aladino ricca di tesori, spesso anche bizzarri.
Nel 1999 arriva la svolta temeraria e un po’ azzardata: vende la sua casa londinese e tutti i bellissimi oggetti e si dà alla cucina e alla scrittura di ricettari. L’idea, come racconta il New York Times in un recente articolo, le è venuta durante una festa londinese. Seduta a tavola con altre persone di origini libanesi come lei le ascoltava lamentarsi della scarsità di ricettari sulla cucina libanese e dunque della difficoltà di cucinare i piatti della propria terra e della propria cultura stando lontane da casa. In quel momento Anissa Helou si è resa conto di come un’intera generazione di libanesi sradicati dal proprio contesto per via della guerra civile (1975 – 1990), avesse perso il contatto e la familiarità con la propria tradizione culinaria, con una parte della propria cultura di origine. Un gap che Anissa Helou in questi anni, grazie al suo blog e alle sue numerose pubblicazioni, ha voluto colmare. L’ultima, la nona, fresca di stampa si intitola Feast Food of the Islamic World.
Se volete saperne di più non perdetevi l’appuntamento domani 17 agosto al LAC.
Per maggiori informazioni consultate il sito dell’USI-Università della Svizzera italiana (www.usi,ch). Se siete interessati a tutto il Summit visitate invece la piattaforma, promotrice dell’evento, MEM- Middle East Mediterranean Freethinking Platform.
Natascha Fioretti