“Archi”, il nuovo numero è dedicato allo spazio pubblico
Cos’è lo spazio pubblico nel terzo millennio? Mentre il digitale rende gli scambi sempre più evanescenti, il nuovo numero della rivista di architettura, ingegneria e urbanistica Archi – a cura di Matteo Moscatelli e Graziella Zannone Milan – va in cerca dei “Luoghi collettivi nella città contemporanea”, presentando interventi urbani che si confrontano con gli spazi della vita sociale.
«Osservato dalle finestre, dai balconi, dalle terrazze delle nostre case, mai come in questo lungo, forzato lockdown lo spazio urbano ci è sembrato così indispensabile e necessario». Così esordisce Fulvio Irace in La piazza necessaria, uno dei saggi che compongono il nuovo numero, che riflette sul ruolo dello spazio pubblico in un’epoca in cui piazze e luoghi d’incontro si trovano a concorrere con i ritrovi digitali, e presenta nuovi approcci alla sua progettazione.
La parola chiave, come illustra Matteo Moscatelli nel suo contributo (aperto da una breve storia dello spazio pubblico), è oggi inclusività: si vogliono creare luoghi che siano sentiti come “propri” dalle comunità residenti e che favoriscano lo scambio tra gli abitanti al di là delle diversità. Per riuscirci, gli architetti stanno elaborando tecniche che favoriscano una progettazione “dal basso”, in dialogo con gli abitanti. Ne sono esempio i lavori del G124 di Renzo Piano, che si propone di riqualificare le periferie italiane, e del collettivo romano Orizzontale, illustrati nel numero.
A fianco di questi esperimenti, Archi presenta un catalogo di interventi recenti che si confrontano con lo spazio pubblico di alcune località ticinesi (Lodrino, Balerna, Vacallo, Canobbio, Lugano, Ascona, Gandria, Mendrisio e Bellinzona): si tratta di piccole piazze, lungolaghi, installazioni e nodi intermodali che, afferma ancora Moscatelli, «dimostrano come i valori qualitativi possano cambiare notevolmente anche attraverso gesti progettuali mirati e contenuti». «Questi puntuali interventi», commenta Mercedes Daguerre nel suo editoriale, «rivelano le potenzialità che gli spazi pubblici offrono ancora – a tutte le scale e anche nella Città Ticino – a chi sa leggere senza pregiudizi contraddizioni e specificità dell’odierna situazione urbana».
Il nuovo numero di Archi (4/2021), rivista pubblicata da Espazium – Edizioni per la cultura della costruzione, è reperibile da lunedì 2 agosto nelle librerie e su www.espazium.ch.